Sarà stata la prospettiva di 30 anni dietro le sbarre ad aver fatto cambiare idea al nuovo collaboratore di giustizia vibonese Onofrio Barbieri, 43 anni, affilato all’ndrangheta e condannato per omicidio nel maggio scorso.
Un altro colpo per la Dda di Catanzaro soprattutto in prospettiva, dal momento che il percorso di Gratteri in Calabria volge ormai al termine. Il collaboratore di giustizia viene ritenuto un uomo di spicco e sicario della ‘ndrina dei Bonavota di Sant’Onofrio, il cui boss Pasquale Bonavota è stato arrestato il 27 aprile scorso nella chiesa di San Lorenzo a Genova dopo quasi cinque anni di latitanza. Secondo gli inquirenti il ‘pentimento’ di Onofrio Barbieri potrebbe essere decisivo per chiarire molti fatti di sangue irrisolti e impuniti sai in Calabria che fuori. Barbieri era una sorta di luogotenente dei capi indentificati in Pasquale Bonavota e nel fratello Domenico.
Collaborazione iniziata da almeno un mese
Secondo le prime notizie la collaborazione sarebbe iniziata già da qualche settimana, forse anche prima della condanna in via definitiva a 30 anni di reclusione. Sono ogni giorno di più i collaboratori di giustizia provenienti dalla ‘ndrangheta fenomeno che fino a poco tempo fa era molto meno frequente. Di Barbieri infatti avevano parlato proprio alcuni collaboratori di giustizia vibonesi. Sulla figura di Barbieri si sono soffermati diversi collaboratori di giustizia vibonesi, ma in particolare Andrea Mantella, ex boss scissionista di Vibo Valentia che con il gruppo dei Bonavota aveva stretto un’alleanza (che in verità comprendeva tutte quelle consorterie criminali insofferenti allo strapotere dei Mancuso) che si sarebbe concretizzata con una serie di scambi di favori, anche omicidiari. Ed è stato proprio questi a raccontare il ruolo assunto dal neo collaboratore, appunto quello di azionista di primo piano del casato mafioso di Sant’Onofrio.
Intanto, il commento inevitabile è che siamo a tre nel giro di pochi mesi. Tre collaboratori di giustizia del Vibonese. Dopo Domenico Guastalegname – che un anno dopo il pentimento del padre Antonio ne aveva seguito le orme – e più recentemente Pasquale Megna, adesso Barbieri è il terzo dell’ultima lista…