I pezzi di Filippone, “‘reo’ di aver menzionato il clan Cataldo”, avevano impensierito anche il boss che, seppur non citato, si era recato da un avvocato – Giuseppe Mammoliti – per chiedere lumi sulla possibilità di sporgere querela nei confronti del giornalista.
L’esito dell’incontro tra il legale e il boss è contenuto in un’intercettazione tra due affiliati: “Ha detto ‘gli devo fare causa’, ‘Tu sei più somaro dell’avvocatessa Bartolo e di chi ti ha mandato’ dice ‘pare che loro hanno messo il nome tuo? Loro hanno messo generico, se tu vai a fare causa, vai e gli fai la denuncia, t’accolli le colpe, e poi quale reato è? Che un cavallo si mangia un poco di erba!’ Non è che ha fatto reato”.
Lucio Musolino – Il Fatto Quotidiano