‘Ndrangheta, omicidio a Cassano. Ucciso 50enne legato al boss Portoraro

E’ stato assassinato ieri sera Giuseppe Gaetani, 50 anni, a colpi d’arma da fuoco a Cassano Ionio, nel Cosentino, in contrada Pantano Lungo, davanti alla sua abitazione: le indagini sull’omicidio sono al momento indirizzate verso gli ambienti della criminalità organizzata, in quanto l’uomo era ritenuto legato al boss della Sibaritide Leonardo Portoraro, a sua volta ucciso due anni fa in un agguato di ‘ndrangheta.
Gaetani è stato raggiunto da diversi proiettili ed è deceduto poco dopo l’arrivo all’ospedale di Cosenza. Le modalità dell’agguato non lascerebbero dubbi sulla matrice mafiosa.

Gaetani, sposato, 3 figli, di mestiere falegname e con precedenti penali, nel recente passato aveva fatto da autista al boss della Sibaritide Leonardo Portoraro

Sul posto dell’agguato sono intervenuti i carabinieri del Reparto operativo provinciale, diretti dal colonnello Raffaele Giovinazzo. Nessuna traccia del killer che ha agito con il volto mascherato da un passamontagna e armato di pistola calibro 9. Dell’accaduto è stato prontamente informato il procuratore antimafia di Catanzaro, Nicola Gratteri e i pubblici ministeri della procura di Castrovillari. Sul luogo dell’omicidio e in ospedale pure gli uomini della squadra mobile di Cosenza, guidati dal vicequestore Fabio Catalano. Sarà la Dda di Catanzaro a coordinare le indagini dopo aver ricevuto le prime informazioni dai magistrati di Castrovillari. Del resto, è chiarissimo che siamo davanti ad un omicidio di ‘ndrangheta.

Leonardo Portoraro era stato ucciso il 6 giugno del 2018. Cancellato dalla scena il “capo dei capi”, sono caduti, uno dopo l’altro, tutti quelli che avevano osato mostrarsi troppo “autonomi” e intraprendenti o che – forse – stavano provando a collaborare con la giustizia. Il 22 luglio del 2019, in contrada “Apollinara”, al confine tra Cassano e Corigliano, toccò a Pietro Greco e Francesco Romano finire fucilati dalle raffiche dei fucili mitragliatori di fabbricazione sovietica. Il tre giugno di quest’anno stesso copione e stesse armi: a cadere, questa volta, Francesco Elia 40 anni, figlio del boss Alfredo Elia, ammazzato nel 1992 ai Laghi di Sibari. Una lunga scia di omicidi che purtroppo è ripresa a distanza di qualche mese con l’agguato a Giuseppe Gaetani.