Per un curioso scherzo del destino, in questi ultimi giorni Nicotera e Diamante, due bellissime cittadine del Tirreno calabrese, sono tornate alla ribalta delle cronache. Nicotera per la coraggiosa lettera contro la corruzione dilagante nel Comune, peraltro già sciolto tre volte per mafia (https://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-nicotera-la-gente-onesta-non-ce-la-fa-piu-aiutateci/). E Diamante per la faccia tosta del suo sindaco affiliato alla massomafia, che in un delirio assurdo di onnipotenza s’è messo a fare l’auto inchino con la processione del Venerdì Santo davanti al palazzo comunale (https://www.iacchite.blog/diamante-lauto-inchino-di-magorno-e-pascale-alla-processione-del-venerdi-santo/). Ma già qualche anno fa Nicotera e Diamante erano approdate insieme al proscenio per una storia di… elicotteri. Eh sì, due coppie di rampolli della “meglio gioventù” dei due centri del Tirreno avevano “festeggiato” il matrimonio con due voli “temerari” sulle teste dei cittadini per dimostrare che possono fare tutto quello che vogliono e anche di più. E questi erano i versi del poeta cosentino Ciccio De Rose per “immortalare” ai posteri quegli eventi.
NICOTERA E DIAMANTE
di Ciccio De Rose
Quali colombe dal disìo chiamate
con l’elicottero siamo partite e a Nicotera e a Diamante siamo arrivate !
Or che al vento l’elica tace a moltitudine la cosa non piace
per noi sposini non c’è pace !
Amor condusse a noi in piazza, ma fummo accolti da sbavazza
che da stampa e tivvù impazza !
Piacer a noi fu ‘si forte e, all’aere sfidando morte, terra toccammo di nostra corte !
Scendemmo abbracciati per diletto, spinti da vento con tanto affetto
gioia volò sanza alcun sospetto !
Ma strunzi stroncaron il disìo:
a loro mi rivolsi con parlar pio, chi cazzu vulìti?
Pagu ju !!!