“Chi non da spiegazioni ha paura che emerga la verità”
Qualcuno dovrà spiegare ai calabresi perché è preferibile rinunciare ad un trasporto locale su gomma che alla Regione costa 2 Euro a km, tutto compreso, per far posto al trasporto su rotaia, il cui “solo” costo operativo è di oltre 13 Euro a km in analogia ai servizi ferroviari a cui vanno aggiungersi i costi di manutenzione e gestione dell’infrastruttura.
Qualcuno dovrà pure spiegare perché è preferibile vincolare permanentemente 3,5 milioni di Euro all’anno del bilancio regionale – che si potrebbero utilizzare per rinnovare il parco automezzi su gomma e rendere il servizio più capillare soprattutto nelle periferie – per coprire invece i costi di una infrastruttura che non avrà ricadute occupazionali significative sul territorio calabrese.
Qualcuno dovrà spiegare perché impiantare un’infrastruttura permanente, riducendo l’attuale sistema viario, già carente per la totale assenza di Piani Urbani del Traffico e/o di Piani Urbani della Mobilità Sostenibile integrati tra i comuni interessati.
Qualcuno dovrà spiegare perché ancora non si risolve il problema della mobilità urbana per dare una risposta alle esigenze dei cittadini e in è particolare agli studenti dell’Unical.
Qualcuno ci dovrà spiegare perché l’appena approvata legge sul Trasporto locale tanto decantata dall’assessore regionale ai trasporti e dall’intera Giunta, ha previsto una fase transitoria che significa che il tutto resterà come prima almeno per quello che riguarda il servizio da e per l’Unical mentre sarebbe stato opportuno aumentare i servizi per dare una risposta immediata alle esigenze di mobilità in attesa della soluzione definitiva.
Ma, soprattutto, qualcuno dovrà spiegare perché le opere pubbliche costruite negli anni con gli oneri di urbanizzazione (tra cui zone a verde e aree di sosta e parcheggio) dovranno essere smantellate per far posto alla metrotranvia.
Perché costruire un’ infrastruttura che non garantirà alcun beneficio in termini di tempi di percorrenza che invece aumenteranno, rispetto agli attuali 20 minuti impiegati dai bus si passerà a oltre 40 minuti per coprire una distanza di 10 km, senza considerare che i 40 minuti sono una stima prudenziale. Infatti, nel progetto preliminare, si ipotizzano tempi di sosta di 15 secondi per ogni una delle 36 fermate previste, apertura e chiusura delle porte e per consentire la salita e la discesa dei viaggiatori. Tempi inverosimili, da libro dei sogni visto che per fare queste operazioni occorrono oltre 30 secondi a fermata.
Se a ciò si aggiunge che circa il 30% del tracciato è in sede promiscua- il metrotram viaggerà su binari non protetti dal traffico veicolare- è verosimile che dovrà rispettare il Codice della Strada e quindi le velocità massime previste nei centri urbani con ulteriore abbassamento della velocità commerciale stimata in circa 20/25 km/h.
Una velocità commerciale molto bassa seppur sia prevista l’installazione di appositi sistemi di segnalazione per ridurre le interferenze dovute alle varie intersecazioni presenti lungo il percorso urbano e altre protezioni che prevedono delimitazioni laterali della sede e riduzione del numero di attraversamenti.
Allora è lecito domandarsi perché investire, ma sarebbe meglio dire buttare, 160 mln di euro di fondi pubblici quando con il solo impegno di 10 mln di euro sarebbe possibile acquistare 20 autobus articolati che singolarmente hanno la stessa capienza di un treno che però costa oltre 5 mln?
Perché pagare un corrispettivo kilometrico di 13 €. per il servizio su rotaia per un costo stimato in oltre 10.000 €. al giorno a fronte un costo di soli 1800 €. del servizio su gomma a parità di corse?
Queste sono solo alcune delle obiezioni a cui i sostenitori dell’opera dovrebbero dare risposte abbandonando il politichese e le leggende metropolitane giusto per rimanere in tema.
Noi abbiamo un’idea diversa per migliorare la mobilità nell’area urbana.
Un’idea che darebbe anche concrete risposte dal punto di vista ambientale, abbasserebbe i costi per i cittadini e, cosa che non guasta in tempi di ristrettezza di risorse, permetterebbe di recuperarne cospicue somme per investire in servizi di supporto, nuovi rotabili e nuovi servizi per le aree interne attualmente non collegate alle due città.
Ma si sa, la politica, specie quella nostrana, ha altre necessità e altri interessi che non coincidono con quelli dei cittadini. Purtroppo..
Comitato NoMetro
#NoAllaMetroSiAlViale