Sottrarsi è l’unica difesa
dalla pagina FB di Gioacchino Criaco
Non è che si vinca, si sia migliori. Ma spesso il non mischiarsi è l’unica difesa per non banalizzare ciò che si è, la propria storia nel bene e nel male. Non cedere a un prezzo, a un palco, non immiserire il proprio dolore i propri sentimenti. Vacillare ma non crollare. Uscire dalla marcia, mollare le schiere, credere in qualcosa, amare il pudore, tenersi dentro un pezzo del male che a giro tocca a tutti.
E dovremmo tutti parteggiare per gli agricoltori, d’impatto, tranne poi, facendo una stima sul prezzo dei trattori sopra cui montano, capire che non sono Mapuche a cui è stata sottratta la terra, vogliono solo più soldi non più natura.
Stare con chi confessa una malattia quando la confessione sia lenire la pena e non sostenere lo show. Pagare perché il sacro si conservi e sopravviva e non ceda alla banalità che ci affoga. E vorremmo tutti averla una famiglia un tempo da Mulino Bianco e ora da pesche e carote in cui trionfa l’amore che nella realtà è preda delle divisioni degli egoismi delle incomprensioni, è normalmente frammentata bersaglio della nostra umanità quotidiana. Vorremmo spesso essere altro, e la vittoria vera è essere sé stessi, accettarsi, sottrarsi a competizioni bambine. E sì che un po’ si vince se almeno per un giro ci si sottrae al circo che ci hanno montato dentro cui ci puoi stare, sopravvivere, solo se si hanno la mira e la statura di Buffalo Bill.