Non t’amo più. L’addio del Nord al Sud: l’amara metafora di Gioacchino Criaco

dalla pagina FB di Gioacchino Criaco 

Non t’amo più. L’addio del Nord al Sud (Autonomia differenziata)

“Ma come si fa a dire a una persona non t’amo più, dopo averci passato una vita insieme, dopo che ti ha dedicato la vita”.
“Non t’amo più”, nei fatti, il progetto Calderoli, il progetto compatto delle Regioni del Nord, è un divorzio, in cui uno dei due amati se ne va portandosi via tutto, tenendosi casa, soldi, figli. Non è stato un amore facile, quello fra Nord e Sud, è costato tanto, troppo, quasi solo al Sud. Ma, il matrimonio, al netto degli errori drammatici, era, ed è, indispensabile per sopravvivere a un modello cinico e spietato, come quello occidentale, legato solo all’economia. Il Sud ci è andato di malavoglia all’altare, e il Nord si è preso il meglio di questo amore contrastato. E ora, al di là dei tecnicismi, si va verso il disamore, una separazione impari. Si va all’abbandono, dopo aver svuotato il Sud dal colmo dei suoi sentimenti. Il Nord se ne va dopo che si è preso tutto, nel silenzio assordante del Sud, nella coesione cinica del Nord. Spicca, nel dramma, la pronazione consueta della Calabria, il cui governo, nell’autonomia, vede addirittura un’opportunità. Sì, anche il Sud avrà un’autonomia esclusiva su una miriade di materie, che, però, per il Sud sono cassetti vuoti, svuotati da secoli di sottrazioni, operate dall’esterno e dall’interno. Non ci amano più, i fratelli del Nord, e come fanno a dirci che non ci amano più? Dopo tutto quello che abbiamo fatto per stare dentro a un matrimonio che ci è stato imposto.

E sa di beffa l’astensione dei forzisti del Sud che dopo aver parlato di sfida da accettare, di opportunità da cogliere, dopo aver sostenuto il DDL Calderoli ora ne prendono le distanze, ma senza nemmeno la forza di votargli contro.
L’ennesima pagina non bella dei politici che rappresentano il Sud.
Un tempo la dirimente era che alle strette si mettevano da parte i dissidi, le differenze, e si stava con la propria gente.
Ora, si sta con gli altri, ma si finge di non averci voluto stare.
E pure se per bisogno tanti abbozzano, pure se non lo dicono, la verità tutti se la vedono in faccia.