Occhiuto e le ditte amiche: “colpo grosso” anche nel feudo di Rota Greca

Roberto Ermanno Albano

Rota Greca, ridente paesino alle porte di Cosenza, è diventato ormai da anni una sorta di succursale della famiglia Occhiuto. Con grande rammarico e disappunto degli abitanti della cittadina, che spesso e volentieri ci telefonano e ci scrivono per darci conto del malaffare e della corruzione che regna sovrana. Come in tutte le manifestazioni degli Occhiuto. A tutti i livelli.

Il sindaco di Rota Greca, in particolare, si chiama Roberto Ermanno Albano, è un ragioniere di provata esperienza ed è uno degli uomini di fiducia più importanti di Mario Occhiuto fin dai tempi in cui è finito in galera (ed è stato assolto solo per la prescrizione del reato) per i casini della Secop.

Mario Occhiuto nel 1994
Mario Occhiuto nel 1994

Albano, in realtà, ha le mani in pasta anche nella televisione di famiglia, TEN, che non perde certo l’occasione di fare marchettoni e garantire candidature di scambio al cazzaro de noantri. E recentemente è stato anche nominato capo della segreteria alla Provincia di Cosenza.

Un reticolo fittissimo di affari e di interessi. Sì, perché a sua volta il ragioniere-primo cittadino nomina capo dell’ufficio tecnico al Comune di Rota Greca l’ingegnere Mirko Tucci, nipote del cazzaro e figlio della sorella di Occhiuto, Giuliana, quella che gestiva Le Cucine di Palazzo Salfi prima del pignoramento.

E che cosa ti fa il “pargoletto” della sorella degli Occhiuto? In perfetto stile Kazzenger (è bello ogni tanto citare anche il Maestro Crozza) “nomina/determina” la ditta amica di turno.

A Rota Greca, mesi fa, è stata portata a compimento una notevole opera pubblica. Si tratta del rifacimento di una fondamentale arteria viaria. L’intervento in oggetto, denominato in ogni dove con il progetto ”Ripristino strada comunale Summico” , rappresenta il volano per le attività agricole del luogo, considerato che collega Rota Greca ad altri due comuni limitrofi.

Analizziamo nei dettagli la parte piccante della questione. Il responsabile del settore tecnico, Mirko Tucci appunto, con determina n. 43 del 16/07/2015, avviava l’iter di una pseudo-gara per l’intervento in oggetto mediante procedura finalizzata ad affidamento diretto senza pubblicazione di bando.

Successivamente designava l’impresa “MIRABELLI GIANFRANCO IMPRESA EDILE” con sede Rende (CS) alla via Marconi n.85, UNICA partecipante NONCHE’ MIGLIORE OFFERENTE per la modica cifra di euro 113.739,60 oltre IVA.

Infine il nipote di Occhiuto, Responsabile unico del progetto, con DETERMINAZIONE n.58 del 20/08/2015…

dtttyUn metodo assai conosciuto a Palazzo dei Bruzi. L’impresa edile sita in Quattromiglia di RENDE a cui fa capo tale Mirabelli Gianfranco, è la stessa che si è “aggiudicata”, per volontà del cazzaro, i lavori relativi alla riqualificazione di piazza Santa Teresa e piazza XXV Luglio a COSENZA.

Siamo ai titoli di coda di una storia fatta di corruzione e interessi privati.

Dino D'Elia
Dino D’Elia

Tra nomine e candidature di scambio, Occhiuto, Albano e il suo predecessore Dino D’Elia hanno fatto e fanno ancora di tutto. Lo stesso D’Elia, dopo il fratello, assunto nel settore dei servizi sociali, ha pensato bene di sistemare anche il padre in seno al Consiglio Comunale di Rota Greca (attualmente in carica).

Mentre tutti sanno che la moglie di D’Elia, la signora Elisa Nisi, è entrata nel Collegio sindacale dell’Amaco e che la moglie di Albano, la signora Giuseppina De Fiore, è candidata con Occhiuto alle prossime elezioni. Se la signora di Albano (che non è Romina…) ce la fa ad essere eletta, allora per la signora di D’Elia scatterà automaticamente il rinnovo.

de fioreDulcis in fundo, l’affidamento dei lavori alla ditta amica.

Forse non sarebbe male che gli organi di giustizia si decidessero a fare perquisizioni anche al Comune di Rota Greca nelle stanze occupate dal sindaco e dai dirigenti perché il “sistema Occhiuto” ha infestato il palazzo in maniera totale facendo diventare il Comune una sorta di succursale di stampo politico/mafioso, creata e ideata per il tornaconto di parenti e amici.

In perfetto stile Kazzenger.