Si sa che noi cosentini, in quanto tali, siano disponibili a tutto, anche a ‘mmuccarci ogni cosa.
Occhiuto in campagna elettorale aveva giurato, come in quella precedente, un suo concreto e prioritario interesse per la città antica, al punto di arrivare a nominare uno come Sgarbi non solo come “conoscitore” di antichità, ma anche per la sua capacità di attirare l’attenzione nazionale sui problemi del centro storico.
Come sempre, mentre vi raccontava di nuovo la stessa chiacchiera, e voi ancora una volta abboccavate, mentiva sapendo di mentire. Sapeva che gli servivano i voti dei gonzi e per averli si è sparato a Sgarbi per farvi credere che attraverso il suo “spessore di uomo di cultura” avrebbe risolto i problemi della città antica. E voi tutti a difendere le scelte occhiutiane. Ma, come sempre avviene, tutti i castelli di chiacchiere di Occhiuto, a cui voi siete abituati a credere, prima o poi crollano sotto il peso della verità e della realtà.
Ma secondo voi, uno come Sgarbi che può guadagnare anche 10.000 euro per la sola sua presenza a questo o quel convegno, ha tempo da perdere ad andare dietro a Occhiuto per programmare un lavoro che non si farà mai?
E’ chiaro che Occhiuto gli aveva chiesto un piacere, cioè di metterci la faccia durante la campagna elettorale, giusto il tempo di prendere per il culo i cosentini, farli votare, e poi chi si è visto si è visto. E così è stato. Tant’è che a leggere il comunicato di Occhiuto, in cui commenta le annunciate dimissioni di Sgarbi, per chi vuole vedere oltre le chiacchiere di circostanza, la presa per il culo che anche questa volta vi ha fatto è chiara. Vediamola.
Occhiuto: “Per il Centro storico stiamo lavorando molto bene su progetti di lungo respiro e continueremo a farlo insieme. Il contributo dell’assessore Vittorio Sgarbi è importante in questa fase, e può essere determinante per il Centro storico in una prospettiva di concreto rilancio”.
Tradotto: Per il centro storico non c’è niente da fare, sguabbu non ce n’è, e dunque lavoreremo al massimo su qualche rendering per dare un po’ di lavoro a qualche architetto amico mio, e per il resto campa cavallo che l’erba cresce (progetti di lungo respiro). Sgarbi nella fase iniziale della presa per il culo che vi ho fatto è stato importante, e se rimane può esserlo ancora.
Occhiuto: “Invito Sgarbi a restare in Giunta. Certo, se qualcuno pensa che il ruolo che intendevo per il professor Sgarbi potesse essere quello di occuparsi delle buche e della rottura delle reti fognarie nel Centro storico, ha sbagliato i termini del confronto. Lo ribadisco: Vittorio Sgarbi sta lavorando efficacemente su progetti lungimiranti sui quali realmente e concretamente potrà esserci una prospettiva di valorizzazione e di rilancio del nostro Centro storico”.
Tradotto: Ho chiesto a Sgarbi di restare non tanto per aggiustare veramente Cosenza Vecchia, di cui non me ne può fregar de meno, ma perché attraverso la sua persona pensavo di poter sgobbare qualcosa di soldi con qualche intrallazzo tipo: pubblicazioni, convegni, simposi, mostre.
Gli ho spiegato che non deve aggiustare mattoni e buche come dicono questi buzzurri di cosentini che non hanno compreso il tuo spessore culturale, ma di impegnarti quel giusto che serve per permettermi non solo di continuare questa presa per il culo, ma anche per vedere, come ho detto sopra, di sgobbarci almeno qualcosa. Tanto basta poco, come lui stesso ha visto, per prendere per il culo i cosentini. Basta che gli racconti due cazzate in italiano e tutti abboccano. Ma mi sa che Sgarbi ha capito che sono rovinato e il piacere che mi ha fatto finisce qui. Meglio andare via adesso che aspettare l’ennesimo crollo.
Da sottolineare che nella sua nota Occhiuto non fa un solo accenno alla mancanza di strumenti che lamenta Sgarbi, che gli dice questo per fargli capire che lo ha mollato.
Tra poco arriveranno le piogge e la situazione si farà critica. Ma se da un lato la colpa è dell’amministrazione che pensa solo all’effimero e aru sguabbu, dall’altro, la colpa è anche di chi, specie nel centro storico, gli ha accordato di nuovo fiducia.
GdD