Occhiuto: per contrastare la povertà bastano le elemosine di Padre Fedele

Per l’Istat è la Calabria la regione con il maggior numero di famiglie che vivono in uno stato grave di povertà, il 28,2% sul totale degli abitanti.

Un numero che dovrebbe far rizzare i capelli (per chi ce l’ha) di tutti i politici che amministrano gli enti pubblici nella nostra regione. Un problema che merita, da parte di chi è preposto a farlo, una attenzione fuori dalla “normale amministrazione”. Una priorità assoluta. E invece di accorgiamo che tutto si fa tranne che studiare un piano politico/economico serio per fronteggiare quello che giorno dopo giorno si rivela come la madre di tutti i problemi.

Quale possibilità hanno i calabresi, i cosentini, che vivono una stato di povertà di emanciparsi da questa miseria? Nessuna. Bisognerebbe predisporre un vero e proprio piano “Marshall” per affrontare questo annoso problema, perché una regione che ha al suo interno un terzo della popolazione che arranca, è una regione che non ha futuro.

Si possono fare tutte le chiacchiere che vogliamo, finanziamenti di qua e di là, piani strategici di sopra e di sotto, ma tutto rimane uguale per chi non ce la fa a mettere insieme il pranzo con la cena. Ogni tipo di finanziamento per far fronte a questo urgente problema finisce sempre nelle tasche dei soliti marpioni (i signori della solidarietà a convenienza), piuttosto che in quelle di chi ha veramente bisogno.

E poi spesso e volentieri, quando i sindaci non si adoperano per fare qualcosa di concreto per alleviare le sofferenza di chi soffre, la scusa è sempre la stessa: per il sociale non ci sono soldi. Per i cottimi fiduciari a trucco, per gli affidamenti diretti a nonna, per le consulenze, per gli incarichi inutili, per le regalie agli amici degli amici, invece i soldi si trovano sempre.

Proprio ieri il sindaco Occhiuto sulla materia ha “varato un piano contro la povertà”. Ovviamente quel marpione di Occhiuto nello sciorinare le linee guida del suo piano, si fa scudo della presenza di Padre Fedele nella sua giunta, come garante dell’impegno dell’amministrazione per fronteggiare la galoppante povertà in città.

Ovviamente Padre Fedele gli regge il gioco, sapendo benissimo che poco si potrà fare per chi vive veramente questo tipo di disagio. Infatti il programma esposto da Occhiuto non dice niente. Non risolve niente, e non si fa carico con impegni di spesa su niente.

Annuncia solamente, demandando per lo più la soluzione dei problemi al mondo del volontariato e a qualche fondazione. Insomma, secondo Occhiuto, sono il volontariato e la chiesa che si devono occupare dei poveri, perché lui come Comune non ha risorse, e quelle poche che ha saranno investite in progetti, come sempre inutili, ma dove possono trovare collocazione lavorativa i suoi raccomandati.

Come ad esempio il “monitoraggio”, h24, attraverso l’uso di nuove tecnologie, di situazioni di solitudine dei soggetti a rischio di malattia, creando una rete solidale che favorisca eventuali e necessarie azioni di sostegno e di pronto intervento”.

Cioè a dire: il Comune mette a disposizione un telefono dove raccogliere le “lamentele” e i bisogni di questi soggetti. Problemi che saranno segnalati  ad una fantomatica rete solidale a cui affidare il compito di risolverli. Una specie di Ponzio Pilato in versione 2.0.

A questo, il piano di Occhiuto aggiunge il classico sportello di ascolto, un altro modo dove sistemare qualche altro amico, che come sempre si risolverà in un nulla di fatto. Insomma, a differenza di quando presenta opere, appalti e lavori che a lui interessano, dove indica sempre le fonti di finanziamento che sistematicamente trova, per il sociale non è indicato come intende a breve recuperare risorse economiche (che ci sono) per incidere concretamente sulla quotidianità di chi vive in povertà.

L’unica risorsa che mette in campo è l figura di Padre Fedele che lui ha scelto apposta per togliersi dalle scatole questo pesante problema. Confida nell’ex monaco per tenere a bada quelle persone che giornalmente si recano in Comune per chiedere un aiuto.

Lui non ha tempo per spendersi nel trovare risorse da destinare alla povertà, ha altro a cui pensare, prima di ogni altra cosa deve trovare i soldi per coprire i suoi debiti e i soldi che servono agli amici degli amici. Per questo fricatinni che si sbatte è il risultato arriva sempre.

Non si è mai verificato che un amico degli amici non abbia trovato soddisfazione con questa amministrazione. Solo per i poveri non c’è niente, e non si può trovare niente. Se bisogna forzare una regola o una legge non può farlo certo per aiutare i disperati che non sganciano mazzette e magari neanche votano. E così sarà compito di Padre Fedele trovare le risorse per aiutare i poveri.

Del resto è mestiere suo andare in giro a chiedere l’elemosina per donare a chi ne ha bisogno. In pratica il piano di Occhiuto contro la povertà si potrà affrontare solo se ancora una volta il cuore dei cosentini si dimostrerà grande. Il tutto con il benestare dell’ex monaco che si troverà a  firmare delibere a favore di corrotti, mafiosi, intrallazzini, a discapito dei veri poveri. Amen.

GdD