Occhiuto presidente a vita? No, i suoi stessi “amici” gli faranno le scarpe (di Fabio Menin)

di Fabio Menin 

La Calabria ha un nobile primato: le classi dirigenti locali e regionali sono abituate da secoli a comandare e tenere sotto il popolo non con i sistemi dello stato moderno, ma con i sistemi derivati dal feudalesimo, per cui se sei uno che conta di famiglia o comandi direttamente o metti i tuoi uomini dentro le istituzioni e comandi indirettamente.

Adesso abbiamo una nuova categoria: il presidente a vita. L’ha inventata il dimissionario Roberto Occhiuto che si è dimesso tre giorni fa e vorrebbe ricandidarsi con nuove elezioni in autunno.

In qualunque parte del mondo un presidente che si dimette a metà del suo mandato viene messo da parte o si fa da parte lui stesso: è successo così per Nixon, è successo per Craxi e per tanti altri sia in Italia che nel mondo. Ed è molto logico: un presidente che non riesce a governare dopo tre anni di mandato e si deve dimettere, perché lui stesso dice che non riesce più a far eseguire nessun provvedimento, di conseguenza dovrebbe dimettersi e lasciare il posto ad altri. Invece no, qua siamo in Calabria e il signor Roberto Occhiuto, la cui famiglia dispone di molti voti nel partito di Forza Italia e nella maggioranza di centrodestra, pretende che gli elettori che lo hanno votato una volta lo rieleggano dopo che si è dimesso.

Si sbaglia di grosso, perché i suoi stessi compagni, come ha detto lui che volevano sostituirlo con altra persona, gli faranno ugualmente le scarpe, e la sua mossa di anticipare tutti con una dimissione improvvisa fallirà miseramente.

Nessun cittadino elettore dotato di buon senso ridà il voto ad uno che ha dichiarato di non riuscire più a governare e si è dimesso. Secondo: Occhiuto lascia una sanità con liste d’attese infinite, con ticket salati per un semplice esame, che costano uguale al ticket della sanità privata con la differenza che nell’ospedale pubblico devi aspettare mesi o anni, mentre nel privato (dove pure molti politici hanno interessi personali) dopo pochi giorni fa tutti gli esami che vuoi, se hai diritto paghi il ticket, se no paghi salato.

Occhiuto lascia una Calabria che si è vista sfilare dal ministro Salvini 11 miliardi, dico miliardi, mentre lui governava, destinati all’alta velocità ferroviaria. Soldi che il governo italiano aveva ricevuto dall’Europa proprio per aiutare il sud. E dove sarebbero finiti? Nel carrozzone delle opere pubbliche non del Sud. Quindi ferrovia vecchia, soldi concessi ad altri, sanità allo sfascio e Occhiuto vorrebbe fare il presidente a vita?

Gli consigliamo di andare in una di quelle cliniche private dove ci sono molti suoi amici e di farsi una bella visita neurologica perché a stare troppo seduto sulle poltrone mi pare che abbia perso il senso della realtà. Secondo lui i calabresi sarebbero asini e fessacchiotti privi di cervello che regalano la poltrona a vita a un signore solo perché si chiama Occhiuto?

Purtroppo, queste cose che sanno di mentalitĂ  baronale nel piĂą classico esempio di Gattopardismo in Calabria continuano ad avvenire, e i protagonisti figli della borghesia calabrese pensano di avere il diritto di continuare a comandare anche se non sono riusciti a governare e si sono dovuti dimettere.

Se io vado in Francia, in Germania, negli Usa, o dove volete voi questa sarebbe una barzelletta, ma in Calabria no, è una pretesa vera della classe dirigente. Pretesa che si scontrerà con la realtà e consigliamo caldamente oltre alla visita neurologica di farsi una bella vacanza, tanto i soldi per le Maldive ad Occhiuto non mancano, e di rilassarsi un po’ pensando che comunque un mestiere di giornalista ce l’ha e le amicizie per continuare a scrivere corbellerie le trova sempre.