dalla pagina FB di Saverio Francesco Regasto
Ho conosciuto Roberto Occhiuto ai tempi dell’Università… Era uno studente brillante e un giovane politico particolarmente bravo. Militava fra le fila dei giovani della DC e guardava piuttosto a destra (circostanza confermata dalle sue scelte successive). Poi ci siamo persi di vista. Scrivo, di conseguenza, senza alcun pregiudizio, consapevole però che il gesto delle dimissioni mi è subito apparso particolarmente azzeccato, sia dal punto di vista politico (e qui Occhiuto non è secondo a nessuno), sia da quello più squisitamente giuridico.
Da una parte, infatti, spiazza gli alleati e soprattutto gli avversari (che non hanno un candidato spendibile, leader in grado di unire una coalizione sfilacciata e divisa), dall’altra compie un gesto che sembrerebbe dover impedire (come è capitato a Toti) che il PM possa chiedere (e ottenere) misure restrittive della libertà personale (come gli arresti domiciliari). Fermo restando le altre circostanze (è indagato per corruzione), le dimissioni, per costante giurisprudenza, non lo consentono.
Quel che sembra solo un gesto politico, potrebbe in realtà essere un’abile mossa per salvarsi dall’arresto…









