Omicidio a Santa Cristina. Antonio Napoli non ha visto chi ha sparato e i cittadini di Seminara pensano a uno scambio di persona

Il primo colpo andato a vuoto, il secondo che va a segno e uccide. Questa la dinamica che, nella mattinata di ieri, ha portato alla morte di Franca Romeo, così come sarebbe stata raccontata dal marito Antonio Napoli agli inquirenti. L’uomo, scampato miracolosamente all’agguato e ricoverato all’ospedale Santa Maria degli Ungheresi di Polistena, avrebbe dichiarato agli investigatori di non avere visto chi ha sparato, ma di avere solo sentito i due colpi.

Il primo andato a vuoto, il secondo ha raggiunto il parabrezza dell’auto sulla quale viaggiavano marito e moglie colpendo Napoli al braccio e la donna al volto. Su questi elementi stanno lavorando gli uomini del reparto della Scientifica della polizia della questura di Reggio Calabria e del commissariato di Gioia Tauro. Un lavoro andato avanti per diverse ore dopo essere giunti sul luogo dell’agguato, lungo la Sp2 poco fuori Santa Cristina d’Aspromonte.

Un omicidio per il momento inspiegabile, perlomeno a Seminara, dove Franca Romeo viveva insieme al marito Antonio Napoli, nella frazione Sant’Anna. I due coniugi sono considerati cittadini modello, sempre a disposizione della comunità. Chi li conosce da anni li descrive come “bravissime persone”, c’è chi sostiene che possa essersi trattato di uno “scambio di persona”. La coppia non aveva figli, né si ha notizia di legami con ambienti criminali. Franca Romeo, che era prossima alla pensione, e Antonio Napoli, secondo quanto emerge dai cittadini di Seminara, vengono raccontati come due persone perfettamente integrate nella loro comunità. Antonio Napoli, all’inizio del nuovo millennio, era anche stato nominato, da esterno, assessore comunale della giunta guidata all’epoca da Salvatore Cosentino. Fonte: Gazzetta del Sud