Omicidio Bergamini, 33^ udienza. La paura del testimone: “Se lo vengono a sapere quelli coinvolti, che fine devi fare?”

La 33^ udienza del processo per l’omicidio volontario pluriaggravato di Denis Bergamini in corso in Corte d’Assise a Cosenza ha avuto un epilogo a sorpresa, con l’ascolto in aula di una intercettazione ambientale. Si tratta del colloquio a tre, nella sala d’attesa della procura di Castrovillari, tra i testimoni Francesco Forte, Mario Panunzio e Giovanna Cornacchia, moglie del Panunzio.

Forte è uno dei testimoni-chiave: è arrivato a Roseto, è stato costretto a fermarsi e uscendo dal suo camion era inciampato nelle gambe di Denis Bergamini. Poi è arrivato allo sportello del camion davanti a lui quando il camionista si era appena reso conto di avere “investito” Bergamini e gli diceva che l’aveva visto già a terra. E infine vede una ragazza che urla e vicino a lei due uomini che lo allontanano in modo brusco e caricano la ragazza dentro un’auto nera.

Panunzio invece dichiara di essere arrivato a Roseto “quando ancora non c’era nessuno” con a bordo la moglie incinta e i suoceri, di essersi fermato e di aver visto una ragazza che chiedeva disperatamente aiuto e di essere accompagnata a Cosenza. Panunzio oggi in aula ha confermato che in effetti l’ha accompagnata ma non a Cosenza bensì al ristorante di Mario Infantino per telefonare guidando per qualche chilometro la Maserati di Bergamini e lasciando in macchina la moglie e i suoceri e che è tornato senza di lei qualche minuto dopo, parcheggiato la Maserati e allontanatosi con la benedizione di un carabiniere, che verosimilmente dovrebbe essere il brigadiere Barbuscio.

I tre, guarda un po’ il caso, sono stati intercettati mentre attendevano di essere interrogati a Castrovillari e visto e considerato che la moglie di Panunzio non ricordava bene cosa si fossero detti in quel colloquio, nel silenzio dell’aula, si è ascoltata una intercettazione ambientale drammatica, nel corso della quale uno dei testimoni principali del processo – Francesco Forte – confessa di avere visto in faccia gli assassini e di avere paura. 

Le testimonianze di Mario Panunzio e della moglie, inoltre, confermano una certezza: la Maserati è decisamente lontana dal camion che “investe” Bergamini.

Ma ecco quanto ha dichiarato a fine udienza l’avvocato della famiglia Bergamini, Fabio Anselmo: “Le testimonianze di Mario Panunzio e di sua moglie Giovanna Cornacchia sono importanti soprattutto per l’intercettazione ambientale perché loro assistono agli sfoghi, alle paure e al terrore di Francesco Forte (il testimone che per primo ha visto la scena del delitto e di conseguenza anche gli stessi esecutori materiali insieme a Isabella Internò, ndr): abbiamo chiesto e ottenuto di ascoltarla in udienza. A un certo punto Forte in modo drammatico dice: “Metti il caso che quello che penso io lo vengono a sapere quelli che sono coinvolti, che fine devi fare?” Paura? Ma lui lo ha detto che aveva e ha paura… lo ha detto in tante intercettazioni e lo ha anche ammesso in udienza. Si è provato a non ricordare questo colloquio a tre, abbiamo dovuto fare ascoltare l’intercettazione ambientale e poi la verità è emersa. E’ chiaro e pacifico che – come dice la sua stessa moglie – Panunzio è arrivato dopo Forte: questo lo dice lei stessa nell’intercettazione ambientale, quindi qualsiasi tentativo teso ad offuscare la testimonianza di Forte lascia il tempo che trova”.

Prima di Panunzio e della moglie aveva testimoniato l’ex carabiniere Angelo De Palo. Si torna in aula mercoledì 18 gennaio.