Omicidio Bergamini, 41^ udienza. Donata rivede Internò in aula: “Nei suoi occhi ho visto la verità”

Donata Bergamini ha concluso la sua lunga testimonianza in Corte d’Assise a Cosenza nel processo per l’omicidio volontario pluriaggravato di suo fratello Denis con il controesame della difesa dell’imputata Isabella Internò, 54 anni. Oggi, a differenza delle due precedenti udienze nelle quali Donata aveva risposto alle domande del pm Primicerio e dell’avvocato Anselmo, l’imputata non era contumace. Al termine dell’udienza, Donata Bergamini ha rilasciato una breve dichiarazione ai cronisti.

Donata, 34 anni dopo s’è trovata di fronte Isabella Internò, abbiamo notato che l’ha guardata a lungo, che cosa le è passato per la testa in quel momento?

“Nei suoi occhi ho visto la verità, nessuna emozione, era come avere un nulla davanti”

Perché non avete querelato Carlo Petrini nonostante nel suo libro fossero contenute cose non vere?

“Questo libro per noi è stato molto doloroso ma anche molto utile. In questo lungo percorso era importante che Denis ritornasse alla ribalta perché era stato dimenticato. Questo era quello che desiderava papà, perché poi è stato finalmente ascoltato, ha raccontato il nostro dramma a “Chi l’ha visto?” ed è stato questo libro a spingere Alessandro Piersigilli a creare il gruppo FB, diversamente non avrei conosciuto la Calabria della giustizia”.

La difesa ha di nuovo riproposto la tesi del suicidio e in particolare ha ricostruito una propria versione basata sull’ipotesi che Denis avesse l’Hiv… 

“Se c’erano le scale nella piazzola si suicidava buttandosi dalle scale…”

Cosa si porta dietro di queste tre udienze?

“Con me voglio portare un regalo per rendere felici i miei figli e per aver detto loro sempre che la giustizia la fa l’uomo”.