Omicidio Bergamini, il giornalista Trimboli ricorda l’insofferenza del magistrato Abbate

Il giornalista Santi Trimboli, ex vicecaporedattore alla RAI Calabria, ha ricordato, in un suo intervento apparso su Il Quotidiano del Sud, le pessime indagini che vennero fatte dalla procura di Castrovillari nell’immediatezza dell’omicidio di Denis Bergamini. Ed è il primo che, finalmente, ci segue nell’analizzare l’atteggiamento quasi ostruzionistico del magistrato Ottavio Abbate.

Ecco il ricordo di Santi Trimboli.

“… E ricordo soprattutto il mio urticante incalzare nei confronti dell’allora titolare dell’inchiesta, il procuratore di Castrovillari Ottavio Abbate. 

Perché non è stata eseguita l’autopsia sul cadavere di Bergamini? Chiedevo ripetutamente e con forza nei miei servizi. L’autopsia. “Sì, la facciamo l’autopsia”, bisbigliò quasi un mese dopo (!) il procuratore Abbate. Ricordo ancora il tono della sua voce. Quasi di insofferenza e al tempo stesso di liberazione. E così, la mattina del 18 dicembre, nel cimitero di Boccaleone, la salma di Bergamini fu riesumata. Finalmente, il primo passo verso l’accertamento della verità! Una verità che nonostante i tre gradi di giudizio e l’iniziativa, poi stroncata, di riaprire il caso, non è stata ancora rivelata. 

E che ora il procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla, un magistrato di grandissimo spessore umano e professionale, si appresta a scrivere in nome della Giustizia. Quella con la G maiuscola”.