Omicidio Bergamini, le “indiscrezioni” della RAI e il giudizio di Donata

Periodicamente la RAI – attraverso il giornalista Nuccio De Simone – costruisce servizi più o meno “clamorosi” con i quali tira in ballo droga e calcioscommesse come possibili moventi per l’omicidio di Denis Bergamini. Qualche mese fa il giornalista ciarlava di non meglio precisati “festini” ieri invece ha adombrato maggiormente il fantasma del calcioscommesse per il quale – è meglio precisarlo a scanso di equivoci – non è mai morto nessuno.

Noi – e non solo noi – sappiamo benissimo che l’omicidio di Bergamini non è stato dettato da nessuna logica riguardante droga e calcioscommesse o, peggio ancora, criminalità organizzata (che semmai ha messo a disposizione solo la “logistica”) ma è maturato nell’ambito della famiglia di Isabella Internò. Tuttavia è giusto, diremmo quasi inevitabile, che qualcuno ci debba costruire qualche “castello” altrimenti lo show business non potrebbe andare avanti. Ma per commentare compiutamente queste indiscrezioni della RAI ci affidiamo completamente al giudizio di Donata Bergamini.

«Prendo atto di quanto detto al servizio del Tg2 – ha commentato la sorella di Denis –. Sulla morte di mio fratello ne sono state dette tante. Dette, poi smentite, poi ridette. Non conosco le fonti del giornalista del servizio anche se vi si citano fonti della Procura. Quel che so è che apprezzo moltissimo il lavoro del Procuratore e dei suoi collaboratori. Mi fido del mio Avvocato. Di questo servizio e del suo contenuto non so nulla. Ognuno deve fare il suo mestiere. Io ho il mio ruolo. Denis era mio fratello ed è bene tenerlo sempre a mente. Vediamo: le notizie date così sono chiacchiere senza atti concreti».