Operazione Alchemia, perquisizione per il vicepresidente del Consiglio regionale

L’operazione “Alchemia” condotta questa mattina dagli agenti della Dia e che ha messo in luce le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Liguria e al Nord, ha portato anche al coinvolgimento non solo dei parlamentari Antonio Caridi (Forza Italia) e Pino Galati (Verdini), ma anche dell’attuale vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco D’Agostino, imprenditore di Cittanova, per il quale è stata disposta la perquisizione.

Secondo il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Gaetano Paci, il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco D’Agostino (eletto nella lista “Oliverio presidente” nelle regionali del novembre 2014 con 7.900 voti) sarebbe sospettato di essere una delle pedine di cui si servivano i clan per portare a termine i loro affari. A suo carico non è stata emessa nessuna misura.

Imprenditore titolare dell’azienda “Stocco & Stocco” di Cittanova, dalla banca dati delle forze dell’ordine  Francesco D’Agostino risulta “in passato essere stato oggetto di attenzione da parte della Stazione dei carabinieri di Cittanova in quanto indicato quale uomo di fiducia del clan mafioso Raso-Albanese”.

Inoltre, secondo gli inquirenti, il politico calabrese è “solito accompagnarsi con pregiudicati inseriti nel clan e della Piana di Gioia Tauro”.

Infine, emerge anche uno spaccato preoccupante, perché diversi funzionari dell’Agenzia delle entrate e delle commissione tributarie sarebbero stati “sensibili” nei riguardi dei clan, anche grazie alla mediazione del senatore Caridi, facendo sì che non fossero irrogate pesanti sanzioni.