Ospedale di Vibo, si dimette il primario di Ginecologia

Il primario di Ginecologia dell’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia, Vincenzo Mangialavori, ha rassegnato le dimissioni. Il commissario straordinario dell’Asp, Vittorio Piscitelli, conferma di averle ricevute ieri sera, senza alcuna motivazione allegata. La decisione arriva all’indomani della morte di un feto al quinto mese e mezzo di gravidanza nel grembo di una donna del Mali, ora al centro di un’indagine della Procura dopo una denuncia presentata ai carabinieri. Dichiarazione di Piscitelli: «Sono rimasto sorpreso dalle dimissioni del dottore Mangialavori, non me le aspettavo. Non credo però siano legate agli ultimi episodi che si sono verificati allo “Jazzolino”». Il riferimento, oltre che al feto, è anche alla vicenda di Martina Piserà, deceduta subito dopo avere saputo della morte del bimbo che portava in grembo.

In una intervista rilasciata al giornale Noi di Calabria, il primario spiega la sua decisione: “Ci tengo a chiarire fermamente – afferma – che la mia decisione non è in alcun modo riconducibile né alla tragica morte della signora Martina Piserà, né al caso della paziente straniera che si è presentata in Pronto Soccorso con un’emorragia in atto”.

Non è un addio improvviso, né frutto della pressione mediatica. È una scelta che, spiega, matura da tempo. “Ho accettato la Direzione del reparto di Ginecologia ed Ostetricia circa un anno fa per evitare la chiusura dello stesso, poiché il personale in servizio risultava essere, all’epoca, di soli tre medici. Ho combattuto con tutte le mie forze per garantire ai cittadini vibonesi un servizio fondamentale… Appena insediato, ho protocollato agli uffici preposti le richieste di attrezzature che potessero consentirci di erogare prestazioni sanitarie efficienti ed adeguate. Nonostante innumerevoli sollecitazioni, tali richieste sono a tutt’oggi rimaste inascoltate”.

Critica anche la gestione della struttura a livello organizzativo. “Mi sorprende sinceramente che il dott. Piscitelli non si aspettasse questa mia decisione. Le difficoltà che ho più volte sollevato non sono né nuove né marginali. Al contrario, sono state oggetto di segnalazioni puntuali e documentate… Lascio questo incarico con grande amarezza, ma con la coscienza pulita e orgogliosa di chi ha sempre lavorato con dedizione e competenza, agendo sempre nel totale rispetto dei pazienti, dei colleghi e della professione che svolgo con onore e fierezza da più di trent’anni… Io nella mia vita ho sempre mirato al raggiungimento dell’eccellenza e mai della semplice sopravvivenza, ragion per cui non sono più adatto a ricoprire questo ruolo. A me non interessa fare il Primario del nulla”.