OSPEDALE PRIVATO: MANNA SBAGLIA NON FACENDO TESORO DEGLI ERRORI DEL PASSATO
Eravamo d’accordo ieri sulla costruzione a Rende di un ospedale privato e non abbiamo cambiato idea oggi. Tuttavia come abbiamo avuto modo di evidenziare in passato, il problema non va posto come fa Manna ancora una volta in termini di favorevoli e contrari – è evidente infatti che tutti a Rende e non solo saluterebbero con favore la costruzione di un nuovo ospedale – bensì la questione andrebbe posta su come questo progetto debba inserirsi all’interno del Piano Sanitario Regionale e quindi il ruolo che l’ospedale privato debba svolgere all’interno della programmazione sanitaria prevista per l’area urbana cosentina.
Pertanto, consigliamo a Manna di non crogiolarsi nell’annunciare la realizzazione di un’opera di cui tra l’altro non ha nessuna paternità e merito poiché il nuovo progetto sembrerebbe non necessitare più di una variante al Piano Regolatore Generale da approvare in Consiglio Comunale; gli consigliamo altresì di non crogiolarsi nell’annunciare posti di lavoro a iosa che potrebbero rivelarsi un’illusione e una presa in giro per qualche elettore in vista delle future elezioni politiche. Gli consigliamo invece di porre la questione in modo serio e costruttivo interfacciandosi con tutti i livelli istituzionali affinché si possa veramente raggiungere l’obbiettivo di costruire a Rende un polo sanitario di eccellenza in grado di svolgere un ruolo suppletivo rispetto alle lacune del servizio pubblico. Solo in questo caso avrebbe senso la costruzione di un polo ospedaliero privato.
Per questi motivi gli chiediamo, come abbiamo già fatto in passato, di adoperarsi come farebbe un buon politico e un buon sindaco affinché: 1) si verifichi la compatibilità della neostruttura con il Piano Sanitario Regionale e con le linee di intervento portate avanti dal commissario regionale alla sanità e dal governo regionale; 2) si valuti l’opportunità che la struttura privata ospiti reparti e servizi di eccellenza che svolgano un ruolo suppletivo alla carenza del servizio sanitario pubblico dell’area urbana cosentina; 3) si richieda l’indicazione precisa dell’impatto in termini occupazionali con la quantificazione dell’occupazione aggiuntiva rispetto a quella attualmente impegnata nelle strutture sanitarie dell’area urbana che verranno dismesse; 4) si valuti l’opportunità che il privato si accolli la realizzazione di opere infrastrutturali di adeguamento e connessione stradale con le reti viarie esistenti (via Botticelli e strade limitrofe), nonché il potenziamento della viabilità esistente, dei marciapiedi, dell’arredo urbano, del verde pubblico, della pubblica illuminazione nonché di adeguate aree di parcheggio. 5) si verifichi la compatibilità del progetto alle normative urbanistiche in vigore e al vigente P.R.G. ed alle norme del P.A.I., pretendendo un studio idraulico di dettaglio ed eventualmente opere di mitigazione del rischio.
Ecco, vorremmo che Manna facesse tutti questi passaggi che a nostro avviso sono propedeutici al successo della iniziativa privata, invece mostra di non far tesoro degli errori del passato, probabilmente preso dalla fretta di mettere il cappello sulla realizzazione dell’opera agendo più da tifoso che da politico lungimirante e ponendo la questione in modo completamente sbagliato. Rischia pertanto come è successo due anni fa di mortificare l’iniziativa lodevole di imprenditori pieni d’entusiasmo che vogliono investire sul nostro territorio.
Speriamo che si ravveda, altrimenti dimostrerà per l’ennesima volta di non saper guidare i processi e di essere politicamente incapace ed inaffidabile.
Carlo Petrassi – La “Terza Rende” –