Palmi. La Varia tra religione e tradizione, bellezza ed emozione

La Varia di Palmi, una delle festività religiose più rilevanti in Calabria, ha radici profonde nel tessuto culturale della regione. Questo straordinario evento si celebra nell’ultima domenica di agosto e è dedicato alla Maria Santissima della Sacra Lettera, patrona della città. L’essenza stessa della festa si manifesta attraverso un imponente carro votivo che attraversa le strade cittadine, rappresentando l’Assunzione della Vergine Maria in cielo.

Dal 2013, la magnificenza della Varia di Palmi è stata riconosciuta e inclusa nel Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO, confermando il suo ruolo di gioiello culturale. Questo straordinario spettacolo, che da secoli anima le strade di Palmi, trova le sue radici in un momento storico cruciale.

La storia affonda le sue radici nell’11 gennaio 1582, quando il senato messinese donò un preziosissimo capello della Madonna ai cittadini di Palmi, in segno di profonda gratitudine. Questo gesto avvenne in riconoscimento dell’ospitalità offerta dalla città calabrese ai messinesi colpiti dalla terribile peste che si era abbattuta su Messina nell’estate del 1575, causando migliaia di vittime. Da quel momento, la devozione verso la Madonna della Lettera si radicò profondamente nel cuore dei palmesi.

I primi segni di questa straordinaria festa risalgono al XVII secolo, con testimonianze documentate della Varia di Palmi dedicate alla Madonna, che si protrassero fino al 1872, anno in cui venne temporaneamente interrotta a causa di decreti comunali. Tuttavia, la festa riacquistò il suo splendore nel 1900 grazie all’ingegno di Giuseppe Militano, inventore del grande carro che ancora oggi domina la processione. Il carro, imponente e maestoso, è portato a spalla da duecento “mbuttaturi” volontari, selezionati per questa importante missione.

Il gigantesco carro votivo rappresenta l’assunzione della Madonna al cielo. La struttura conica, rivestita di cartapesta bianca e argentea, simboleggia le nuvole e il cielo.

Sul punto più alto, a 16 metri di altezza, siede su un seggiolino l’Animella personificata da una ragazzina, che rappresenta la madre di Gesù. Questa figura domina l’intera processione, incarna la spiritualità dell’evento e affascina gli spettatori con la sua bellezza e maestosità. Sotto di lei è posizionato il Padreterno ovvero un giovane che lo rappresenta, che infonde coraggio alla ragazza e metaforicamente la sostiene. Sulla Varia sono inoltre disposti 30 bambini che raffigurano gli angioletti. La base di legno di quercia che sostiene tutta la struttura è denominata “Cippu”, in dialetto palmese, e sopra la base rimangono 12 figuranti che interpretano i 12 apostoli.

L’imponente carro, del peso di circa 200 tonnellate, è composto da travi di legno incastonate tra loro con chiodi e bulloni. Allo “cippu” sono poi aggiunte cinque travi o “stanghe”, che intersecano la struttura e che vengono spinte da 200 giovani “mbuttaturi”(portatori), tradizionalmente suddivisi in cinque corporazioni: artigiani, bovari, carrettieri, contadini, marinai.

Dopo aver preso posto nelle “stanghe” di propria pertinenza, gli ‘mbuttaturi attendono febbrilmente il momento dello sparo del cannone, che segna l’inizio della “scasata”, il trasporto del carro votivo sul Corso Garibaldi, nel centro cittadino.

Un momento cruciale nella storia della festa – come si accennava – fu l’inclusione della Varia di Palmi nel Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO nel 2013. Questo riconoscimento sottolineò l’ampia portata della festa, che abbraccia vari aspetti culturali, artistici, religiosi ed enogastronomici. Il prezioso capello della Madonna è custodito con riverenza all’interno della concattedrale di San Nicola, testimone tangibile di questa profonda devozione.

La Varia di Palmi non è semplicemente una sfilata religiosa, ma un affascinante e intenso momento di impegno collettivo. Le due settimane di preparativi e eventi che precedono la processione finale dimostrano l’unità e il lavoro instancabile della comunità palmese. Dai primi passi della costruzione del carro all’attenta scelta dell’Animella e del Padreterno, fino alla processione stessa con il Sacro Capello della Madonna e il “giorno della Scasata”, l’ultima domenica di agosto, ogni fase riflette la passione e la dedizione profonde della comunità verso questa tradizione straordinaria.

In conclusione, la Varia di Palmi rappresenta un ponte tra il passato e il presente, un simbolo di fede, gratitudine e cultura. La sua storia travagliata e il suo splendore attuale ne fanno un tesoro inestimabile che unisce le persone e incanta gli occhi di chiunque abbia il privilegio di partecipare a questa straordinaria celebrazione.

Nel corso dei secoli, le celebrazioni della Varia di Palmi sono state falcidiate da incidenti, epidemie, guerre e altri problemi di natura organizzativa. Negli ultimi 36 anni, l’evento si è tenuto soltanto 11 volte negli anni 1987, 1990, 1996, 2000, 2005, 2008, 2013, 20142016, 2019 e 2023… 

L’anno scorso ci furono oltre 150 mila persone per la tradizionale “scasata” che ha concluso le celebrazioni con il bellissimo carro, alto 16 metri, trasportato a spalla da 200 ‘mbuttaturi, con a bordo numerosi figuranti che rappresentano la Madonna, il Padreterno, gli Apostoli e gli angeli. E anche quest’anno se ne prevedono altrettante. Il carro partirà sul corso Garibaldi e lo percorrerà fino a piazza Primo Maggio, dove il Comune ha allestito tribune per tutti, per consentire ad ognuno – anche a chi è in difficoltà – di poter godere della festa.