Ultima serata di comizi a Paola per il voto di domenica prossima.
Ormai il clima è incandescente aumentato anche dalla botta di caldo estivo arrivata sul Tirreno.
I due contendenti principe, come credono loro, Perrotta e Ferrari, continuano a cantarsene di tutti i colori: ognuno butta più fango che può sulla faccia dell’altro. E’ una “guerra” senza ritegno che dimostra sempre più la pochezza che entrambi rappresentano.
Sere fa è toccato ad Antonio Pizzini, ex sindaco della città, ex consigliere regionale, ex presidente Arssa, con un rotondo vitalizio regionale, ridotto ora a fare da stampella all’avvocato fallito Roberto Perrotta, sparare siluri contro tutti come se lui fosse il candidato di primo pelo.
Con una faccia tosta senza precedenti, Pizzini ha addirittura attaccato Sergio Stancato, altro personaggio losco della politica paolana di ogni stagione, invitandolo a finirla con l’impegno politico. I ciucci si scalciano tra loro.
Sergio Stancato è transitato da sinistra a destra partendo dalla solita Democrazia Cristiana, e oggi cerca consensi per la moglie, la dottoressa Emira Ciodaro, presidente del consiglio uscente e candidata nella coalizione di Ferrari.
La Ciodaro, da sempre legata politicamente al mitico Lucio Sbano (quello del metano), uomo del Cinghiale e noto per essere – oltre che un evasore di ogni tipo di tributo anche per essere lo sciagurato genitore di Lapo Sbano , è l’anello di congiunzione fra Sbano e Stancato.
Qualche sera fa sembra che questa alleanza semifamiliare si sia incrinata. Si dice che in una delle tante cene fatte al ristorante “La Fiumara” si sia sfiorata la rissa fra Lucio Sbano e Sergio Stancato. Sarebbero volate parole grosse ma tanto grosse che hanno raggiunto la piazza di Paola dove ora si bisbiglia che lo stesso Sbano sia pronto a mollare Ferrari.
Conoscendo Lucio Sbano, la cosa non sorprenderebbe ma bisogna capire verso quale candidato a sindaco si potrebbe orientare. Perrotta è inviso da sempre alla moglie super consigliere, Falbo ed i suoi non li hanno voluti prima figurarsi ora, Limardi e Meo scappano solo a sentirlo nominare. Sono voti che scottano quelli di Sbano e qualcuno anche “chiacchierato”. Un bel rompicapo, anche se l’altro litigante Sergio Stancato, ancora una volta, lascia capire che potrebbe essere lui a saltare il fosso.
Questo è il clima della coalizione di Ferrari, litiganti su litiganti e lui chiuso nella sua stanza, a ringraziare giornalmente Graziano Di Natale che gli ha permesso di restare a galla per mantenere quel suo seggio ormai senza alcun valore di consigliere provinciale, permettendogli di realizzare gli ultimi imbrogli elettorali come se non fossero bastati quelli dei suoi cinque anni di consiliatura che i paolani ricorderanno come la peggiore appendice ai dieci anni pessimi di Roberto Perrotta.