Paola: «È una brutta storia». Di Natale querela testimoni del ricorso Mundo

L’avvocato Graziano Di Natale, presidente del consiglio comunale di Paola, consigliere provinciale per Cosenza e – dallo scorso mese di Gennaio – anche consigliere regionale eletto tra le fila della lista “Io resto in Calabria” a sostegno di Pippo Callipo, “ricusa” i testimoni proposti dal sindaco di Trebisacce – Franco Mundo – nell’ambito del ricorso proposto da quest’ultimo contro l’elezione al seggio di Palazzo Campanella.

«Mundo dichiara che mi sarebbero state attribuite delle preferenze in modo illegittimo – ha dichiarato stamane Di Natale sulle colonne del Quotidiano del Sud – vale a dire in liste diverse da quelle in cui ero candidato. A sostegno di tale tesi – prosegue il neonominato Segretario Questore nell’assise regionale – ci sarebbero testimoni che avrebbero assistito alle operazioni di scrutinio a Paola e Amantea. In effetti in data 16/04/2020 mi è stato notificato il ricorso proposto da Franco Mundo avverso il quale, per il tramite dei miei legali, avv. Oreste Morcavallo e avv. Francesco Grossi, mi sono costituito nella giornata di ieri presso il Tar Calabria. Ho proposto altresì ricorso incidentale per vedermi assegnate delle preferenze che, per mero errore di trascrizione, non mi sono state attribuite dall’ufficio elettorale circoscrizionale di Cosenza, nonché per la mancata attribuzione di voti di preferenza illegittimamente ritenuti nulli dai seggi elettorali di alcuni Comuni.

Inoltre ho contestato l’illegittima attribuzione di preferenze in più in favore del Sig. Franco Mundo frutto di errori di trascrizione dell’ufficio elettorale circoscrizionale. Ho inoltre proposto per i Comuni di Trebisacce e Oriolo ricorso incidentale per l’irregolare attribuzione al candidato Mundo di numerose preferenze.

Ma non sono le uniche attività che ho fatto in questi giorni. Ho altresì depositato, presso l’Autorità Giudiziaria competente per territorio, atto di querela-denuncia nei confronti di 13 soggetti residenti perlopiù nei Comuni di Trebisacce, Albidona e Amendolara i quali hanno dichiarato di trovarsi nei seggi elettorali di Paola e Amantea ad assistere alle operazioni di scrutinio dalle ore 23.30 alle ore 04.00 circa. Purtroppo ho potuto accertare, con prove documentali, la loro assenza nei luoghi dichiarati. È palese che ci si è prestati ad avallare o spalleggiare una condotta non lecita per fini non nobili. È una brutta storia questa – conclude Graziano Di Natale – bruttissimaSono rappresentante delle istituzioni e come tale aspetto che la giustizia possa far luce su questa incredibile vicenda».

Come si ricorderà, nei giorni scorsi è stata riportata la posizione del sindaco trebisaccese, il quale sostiene d’avere alcuni “assi nella manica” da giocarsi contro l’elezione del portacolori regionale paolano, consistenti nelle testimonianze «rese da elettori che hanno assistito allo spoglio delle schede indicate», i quali – però – sarebbero risultati presenti solo “sulla carta”, perché contemporaneamente avrebbero partecipato ad altre operazioni in comuni molto distanti da Paola e Amantea.

Ovviamente, dopo il sollecito di Graziano Di Natale, toccherà ora alla magistratura far luce su questo strano caso di presunta ubiquità, che rende comunque la misura di quanto sia anomala la percezione della democrazia in Calabria, dove nessuno si rassegna a prendere atto di quella che è stata la volontà degli elettori (a tal proposito giova ricordare che proprio a Paola, dopo le elezioni amministrative del 2017, un vasto movimento di miscredenti del verdetto elettorale, hanno continuato a mettere in discussione l’elezione di Roberto Perrotta finché non è giunto il pronunciamento “tombale” dei tribunali).