Roberto Perrotta è tornato ad essere sindaco di Paola ma ha rischiato concretamente di restare con il cerino in mano. La clamorosa rimonta di Ferrari è fallita per poche centinaia di voti e lui, il sindaco designato da quella banda di corrotti del PD, ha sfogato piangendo la rabbia di questi ultimi giorni.
Ancora una volta in aiuto a Roberto Perrotta si è precipitato il duo principe degli imbroglioni in salsa PD-PSI ovvero Nicola Adamo e Luigi Incarnato. Incarnato – che ormai fa il valletto di Capu i liuni come occupazione principale -, è pronto ad assecondarlo in tutto e per tutto ed è sceso a Paola a tranquillizzare Perrotta, avvocato in bassa fortuna costretto a campare con la politica e con le varie consulenze a pagamento che gli vengono date. Una per tutte: quella della Sorical con ben 5.000€ al mese. E mentre Gigino Incarnato tranquillizzava Perrotta, Capu i liuni si faceva vedere ad un comizio di Pino Falbo (prima alternativa e poi stampella di Perrotta) prima del voto dell’11 giugno, girava fra la gente che lo guardava con occhi sorpresi e preoccupati (per Falbo ovviamente) e pare addirittura che volesse salire sul palco. Tutto questo per far capire anche allora che Pino Falbo è uomo suo e solo lui avrebbe potuto consigliarlo bene.
Adamo e Incarnato, in sostanza, hanno fatto di tutto per “tirarsi” il buon Falbo. Dopo l’11 giugno, verificato che Falbo (con loro sommo sollievo) non era arrivato al ballottaggio, Capu i liuni ha messo la mano sulla spalla di Pino Falbo e gli ha detto come da copione quello che doveva fare ovvero la proposta che non si può rifiutare: “Abbiamo fatto il possibile: ora non regaliamo il Comune a Ferrari e fai in modo che i tuoi votino Perrotta”. Capito? E lo sventurato rispose di sì.