“Non abbiamo nulla da chiedere: pretendiamo tutto!”. Con questo slogan IL COLPO, centro sociale nato a Paola lancia il Presidio permanente di stasera all’Ospedale San Francesco di Paola.
La nota scritta è molto chiara: “Non permettiamo all’indifferenza e all’isolamento di renderci prigionieri degli interessi privati. Il nostro territorio ha bisogno di risposte concrete, efficaci e rapide.”
E sulla sanità che racchiude due terzi dei fondi pubblici in Calabria si giocano più partite. E si giocano tutte sulla pelle dei cittadini. Discutere di sanità e difendere la sanità pubblica significa discutere di meccanismi più ampi e prendere parte contro certa malapolitica e contro connivenze istituzionali (da politica a magistratura) e criminali.
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Si giocano innanzitutto le partite politiche. Non è un mistero che le cliniche private siano vicine o a volte finanzino direttamente le campagne elettorale dei politici (si vedano i casi Magorno e Bruno Bossio). A che titolo poi questi politici parlano di sanità pubblica? Anche chi ora dice di voler fermare i continui disservizi. Iacchite’ ha pubblicato le intercettazioni dove politica di destra e sinistra (da Gentile, ad Oliverio) dicono di spartirsi il territorio con imprenditori del luogo (da Citrigno ai Greco).
Si giocano le partite della magistratura. Nel libro Teorema Cosenza si leggono carte nelle quali emergono procuratori che coprono le cliniche private (in quel caso ex Tricarico) dalle inchieste e altrove Iacchite’ ha pubblicato gli interessi e i legami di quella di Cosenza con la sanità.
Si giocano le partite economiche. I debiti multimilionari accumulati dalle Asp e gli accrediti alle cliniche private finiscono poi in circuiti di reinvestimenti internazionali o riciclaggi nazionali.
Infine, si giocano le partite più oblique e oscure. L’Asp di Cosenza registra un numero di iscritti alla massoneria e visti i rapporti mai definitivamente chiariti di questi ambienti con ambienti borderline questo deve suscitare più di una domanda.