Paola, lo psicodramma di Di Natale arriva anche in Consiglio: ora è scontro aperto con la maggioranza

Si apre anche in Consiglio lo scontro politico tra maggioranza e Pd sinora rimasto ai margini dell’assise. Il consigliere comunale Renato Vilardi riferisce come si è deciso di non garantire più sostegno all’attuale amministrazione: «mi determinerò di conseguenza secondo le scelte del partito». Vilardi passa quindi all’opposizione. A ribattere al consigliere è il capogruppo Marco Minervino che spiegando l’uscita dal Pd – oltre a lui dai democrat se ne è andata Maria Rosaria Città – e l’adesione a Insieme ha attaccato l’ex partito: «alcune espressioni portano all’odio sociale». Quindi ha aggiunto: «non c’è stato tradimento da parte nostra».
E sempre al Pd: «ha trovato spunto utile (nell’Ospedale) per un bacino di consensi che non ha invece trovato nella vicenda della galleria Santomarco. Qualcuno sorvola sul fatto che nel 2008 Paola ha perso la ginecologia». E ha chiuso: «senza “creare” problemi non si può ampliare il bacino del bisogno».

È stato poi è il turno del sindaco che ha presentato Filella e ringraziato gli ex assessori Francesca Sbano («ha lavorato correttamente per l’interesse generale») e Barbara Sciammarella per poi rassicurare Vilardi («eventuali progetti nell’interesse della città saranno portati avanti»). L’ex primo cittadino Roberto Perrotta sulla crisi politica: «qualcuno ha posto un problema. L’Ospedale. Bisogna perorare la causa». Infine ha elogiato Sciammarella per aver rinunciato all’assessorato ricordando come in passato qualcuno non lo ha fatto (riferimento all’attuale consigliere Alessio Samà). La consigliere Marianna Saragò ha riferito come serviva più tempo nelle commissioni per analizzare i documenti e i punti all’odg. Sull’alienazione dei beni: «non riusciamo a capire se essi siano o meno nella disponibilità dell’ente o meno». I punti all’odg, tra cui il bilancio di previsione 2023-2025 sono passati tutti a maggioranza. Fonte: Gazzetta del Sud

LA RICOSTRUZIONE DELLO “STRAPPO” (fonte Pillamaro.it)

Lo strappo di Graziano Di Natale con il sindaco, Giovanni Politano è ormai cosa ufficiale. Il leader del Partito Democratico paolano e de La Migliore Calabria, Renato Vilardi e Barbara Sciammarella sono fuori dalla maggioranza.

Vilardi si accomoderà in minoranza affianco a Roberto Perrotta e Marianna Saragò, mentre Sciammarella, dimessasi da assessore comunale è fuori dai giochi dopo essere risultata la più votata nell’allora lista de La Migliore Calabria, che arrivò seconda nella coalizione.

Ad onor del vero, i problemi dei dinataliani erano già iniziati e trovavano radici profonde in casa propria senza attenzionare le compagini che compongono l’omogenea maggioranza della cosiddetta “nuova era”. Marco Minervino, Maria Rosaria Città e Francesca Sbano avevano già abbandonato la squadra, a testimonianza di come qualcosa nel quartier generale ubicato a Viale Mannarino non abbia funzionato del tutto a dovere. Prime gravissime defezioni per un gruppo politico che a Paola nel 2017 ricopriva ruoli di spicco al Sant Agostino, alla Provincia di Cosenza e poi, dal 2020, anche alla Regione Calabria. Un triplete letteralmente sparito nel tempo che rischia di compromettere il percorso politico dei Dinataliani, oggi più che mai appesi al filo del ricorso dell’avvocato Di Natale per rientrare in consiglio regionale al posto di Franco Iacucci, che sarebbe anche un compagno di partito, proprio nel Partito Democratico, a testimonianza del grande caos che regna tra i Dem, ma si sa questa è un’altra storia.

Torniamo alla città di Paola.

La maggioranza Politano anche senza Vilardi resta ben salda, e le forze politiche avranno tempo per sostituire la dimissionaria Sciammarella e pianificare nuove strategie.

“Ci son cascato di nuovo”, canta Achille Lauro, e sembra proprio averlo ascoltato Graziano Di Natale sempre pronto alla battaglia a prescindere dal risultato finale, una gran brava persona, che però aveva già accusato quei maledetti mal di pancia verso il finale della legislatura scorsa, iniziata al fianco dell’allora sindaco Roberto Perrotta.

Con Politano si è rivisto uno scenario già noto.

L’inizio insieme, l’unione di intenti, la mancanza di visibilità politica, la rottura, la diatriba mediatica per poi fuoriuscire dalla maggioranza ed accomodarsi tra i banchi dell’opposizione.

La notizia ha già scatenato le prime considerazioni negli altri gruppi politici locali.

C’è tanto scetticismo. Mentre la maggioranza Politano adesso ha una collocazione ben definita che le consentirà la possibilità di riproporre una nuova coalizione, magari anche allargata ad ulteriori ingressi, chi vorrà fare alleanze con La Migliore Calabria?

I troppi mal di pancia rischiano infatti di isolarli.

Ad onor del vero pare recuperato il feeling con Roberto Perrotta, un dejavù che potrebbe tornare ancora attuale. Resterà da capire anche se Emira Ciodaro ed Andrea Signorelli avranno voglia di dialogare con il Pd paolano, che a suon di motti quali “la schiena dritta” rompe alleanze come di solito si rompono le uova di Pasqua…