Ormai a Paola è diventato un tormentone… sulle bacheche di Facebook. La gente non ha più paura del “ras” Lucio Sbano, braccio destro del mostruoso Cinghiale cosentino nella città del Santo, padre di Francesco “Lapo” (e ho detto tutto!) vicesindaco e marito di Maria Pia Serranò, candidata nella lista di Gentile a sostegno del “pupazzo” Basilio Ferrari.
I paolani adesso sbertucciano il dottore Sbano, prima intoccabile ma poi caduto nel ridicolo dopo le “rivelazioni” (si fa per dire perché i giornalisti del posto si erano messi d’accordo per occultare) di Iacchite’ sul processo al Tribunale per furto aggravato di… metano all’Italgas.
E adesso a Paola sfottono Lucio Sbano, che aveva anche accarezzato l’idea di candidarsi a sindaco ma che dopo le “rivelazioni” di Iacchite’ in pratica è stato azzoppato, come si dice in gergo. O magari messo alla berlina, che è ancora meglio.
Adesso lo sfottono, dunque. Scrivono “Risparmia il fiato… tappiamoci il naso… Lucio il nostro sindaco” con tanto di figura di uomo che si tappa il naso e, naturalmente, il logo dell’Italgas. La lista per la quale si “candida” Sbano (travestito da sua moglie o sua madre)… Bellissima. Complimenti di cuore a chi l’ha ideata.
E allora, niente Lucio ma, come dicevamo, si candida la moglie e poi il figlio, se tutto va bene, continuerà a fare il vicesindaco al consiglio comunale di Paola. Sì, perché questa gente non sa proprio cosa significa la vergogna. Sono stati processati per tanti altri reati ed ora per questo fatto del metano, ma si sentono sempre intoccabili. Peggio di loro a Paola ci sono solo i Gaetano, i compari dei Cinghiali: Dario l’ebete e Nicola il bufalo.
I figli di Enrico il galeotto, arrestato per i fatti della cooperativa Charitas e assolto per prescrizione. Che vergogna lo stato italiano…
Francesco “Lapo”, sempre più simile al rampollo degli Agnelli, raccontava al bar da Beniamino che “Iacchite’, appena lo condannano di nuovo, lo arrestano e nemmeno i domiciliari gli danno: Fausto Orsomarso (il pallone gonfiato, ndr) ne è convinto”.
Ma Ivan, il gestore del bar, gli ha risposto: “Compà, in Calabria è l’unico che ha i coglioni sotto… Non lo ferma nessuno!”.
Bravo Ivan, diglielo a Lapo e al pallone gonfiato: non ci fermano neanche con i carriarmati!
PS: Orsoma’, con le mani quando vuoi…