di Francesco Frangella
Fonte: Marsili Notizie (https://www.marsilinotizie.it/)
Malgrado l’emergenza determinata dalla situazione in corso, difficilissima da affrontare alle latitudini meridionali, per motivi legati – soprattutto – a scelte politiche discutibili ma anche alla gestione di strutture ospedaliere e personale sanitario, sulla costa tirrenica cosentina si continua ad assistere al paradosso del “rimpiattino” tra due nosocomi che, insieme, dovrebbero costituire un’unità Spoke.
Dopo decenni in cui è parso che la canzone “Finché la barca va” di Orietta Berti fosse, sul territorio, l’inno ufficiale dell’Asp, che non ha mai dato seguito a nessuna azione, neanche quando le è stato imposto di farlo da un Commissario del Governo (come non ricordare Massimo Scura e il suo Decreto 64?), la situazione originatasi con la pandemia da nuovo coronavirus Covid-19, ha messo a nudo tutte le distorsioni insite in un’accoppiata che proprio non funziona.
Ad aggravare una realtà già pesantissima di per sé, il “dualismo” che alcuni vivono con uno strano livore, è stato amplificato dal referente sindacale di una sigla, la Cgil, che da sempre si è contraddistinta per un certo impegno nei riguardi di tutto ciò che è vicino al popolo, ma che – nella circostanza in questione – denota una certa partigianeria che non sembra andare incontro a “tutti” ma solo “a una parte”.
In seguito alla nota diffusa a mezzo stampa dal movimento politico-culturale “Cambia Paola” (estremamente “di sinistra” quindi, teoricamente, affine alle istanze del sindacato diretto da Maurizio Landini), il signor Luca Chiavazzo da Angri (ma residente a Cetraro) – della Cgil Fpl attiva nel Presidio Ospedaliero di Cetraro – ha condiviso sulla sua bacheca online il messaggio che segue: «Dedicato ai Filosofi Paolani di Cambio Paola: il comitato Pro-ospedale !!!!! Tranquilli nessun ammutinamento, a differenza vostra che sfruttate anche le pandemie per raggiungere i vostri si Campanilistici obbiettivi , noi aspetteremo e faremo ciò che si deve affinché questo momento difficile è brutto passi . Ma state tranquilli che ci riprenderemo il tutto con i dovuti interessi….P.S. Non la considerate una minaccia visto che siete avezzi a farlo». (Clicca qui per la “richiamata” nota di Cambia Paola).
E poi, non è da considerare una minaccia?!
Alla luce di quanto accaduto oggi, con il Direttore Sanitario dello Spoke – Dr. Vincenzo Cesareo – che ha di fatto “sospeso” l’attività del reparto di Rianimazione nell’ospedale “Iannelli”, verrebbe da chiedersi quale sia questo “tutto” che il sindacalista rivendica come da riprendere “con gli interessi”. Quale sia!
Perché se la Direttrice della U. O. di Rianimazione di Cetraro, Dr.ssa Maria Franca Occhiuzzi, s’è accorta d’avere “gravi criticità” in Reparto, lo ha fatto in data 30 Marzo 2020, a ridosso della delibera dell’Asp con cui il Commissario Straordinario – Giuseppe Zuccatelli – nella giornata di ieri (1 Aprile) ha sancito – specificando d’aver deciso “in armonia con i Sindaci di Paola e Cetraro, con i Direttori di tutte le UOC di riferimento, nonché i Direttori di Presidio” – di «individuare il P.O. di Cetraro, dello Spoke Cetraro-Paola, quale presidio individuato per l’emergenza con attività di Pneumologia COVID-19 per l’area Tirreno cosentino».
Precisando che il provvedimento si è reso necessario perché bisogna «decongestionare l’Ospedale HUB dell’Annunziata» e scongiurare «il sovraffollamento che, in caso contrario, causerebbe un ulteriore aggravio della pressione assistenziale e il blocco delle attività di ricovero dell’HUB», Zuccatelli ha confidato nella possibilità di procedere «al trasferimento in via provvisoria e temporanea e comunque fino al rientro dell’emergenza pandemica, al trasferimento del reparto dì UOC Chirurgia Generale e del proprio personale assegnato, dal P. O. di Cetraro al P. O. di Paola con effetto immediato».
Una decisione che adesso rimarrà sospesa perché, l’altro ieri, la Dr.ssa Occhiuzzi s’è accorta di avere criticità tali da essere sottoscritte nero su bianco, facendo – giustamente – fare un balzo dalla sedia al Direttore Sanitario, Vincenzo Cesareo, il quale non ha potuto fare altro che sospendere le attività del Reparto diretto dalla Occhiuzzi, «con effetto immediato e fino alla risoluzione di tali criticità».
Oltretutto, nella sua disposizione odierna, Cesareo ha anche sancito che il personale “liberato” dalla sospensione dell’attività del Reparto di Rianimazione a Cetraro, sia reso disponibile alle esigenze dell’Azienda, che essendo “provinciale” potrebbe dislocarlo anche a Castrovillari, stabilendo le immediate dimissioni per l’unica persona a tutt’oggi ricoverata nel “Iannelli”.
Una donna che, in base ad un accorgimento del 30 marzo scorso, forse non sarebbe potuta stare in Rianimazione a Cetraro.
Ecco, alla luce di questo tira e molla, che strappa la pelle dei cittadini anche quando sono estenuati su un lettino della rianimazione, verrebbe da chiedere al signor sindacalista Cgil quale sia questo “tutto” che “Cetraro” dovrà riprendersi da “Paola”, così come quale sia il qualcosa che “Paola” voglia prendersi da “Cetraro”, atteso che da ambo le parti ci siano criticità tali da far solo sperare che nulla di vigoroso, in ambito Covid-19, si abbatta su questo territorio. Altro che affermazioni “in stile Savastano” della serie televisiva “Gomorra”.
C’è stato un tempo in cui le operazioni venivano eseguite un po’ qua e un po’ la, tra Cetraro e Paola, a seconda dei mesi. Oggi che il coronavirus colpisce tanto qua, quanto la, non c’è niente a fare da bersaglio. O meglio, c’è il “tutto” rappresentato da cittadini senza difese e, per di più, contrapposti in fazioni “cetraresi” e “paolane” che fanno solo il gioco di chi vuole esibire un pennacchio a scapito della popolazione che viene, stupidamente, indotta a dividersi.
Nel frattempo prosegue lo smembramento dell’Argomento fantoccio con cui, una certa informazione, ha preso ad avere dimestichezza, perché ora si vuol far passare una dichiarazione della Presidente Jole Santelli, come un atto d’ufficio da far rispettare.
Ma ci faccia il piacere! Perché tra “dichiarazione” e “atto”, a meno che non ci si creda Dio (che fa le cose semplicemente dicendole), c’è una bella differenza. Argomento fantoccio 2, il ritorno.