Paola. San Francesco, Alberto da Giussano e… Nino Spirlì

di Francesco Frangella

Fonte: Marsili Notizie

Cosa c’entri un “personaggio leggendario” (almeno stante la definizione che ne da Wikipedia) come Alberto da Giussano, con un Santo di cui ieri si è celebrato il triplice patronato (Calabria, Gente di Mare italiana e Città di Paola), è la domanda che nel video che segue è rivolta al presidente “facente funzioni” della Regione, Nino Spirlì della Lega.

Il motivo di tale curiosità, soddisfatta a margine della Concelebrazione Eucaristica presieduta da S.E.R. Mons. Francesco Nolè nella nuova aula liturgica del Santuario Regionale di San Francesco di Paola, risiede nei riferimenti cui Alberto da Giussano rimanda, sia dal punto di vista storico che da quello politico. Per quest’ultimo ambito basti tenere a mente che, colorato di blu e inserito su uno sfondo bianco, il guerriero reso celebre dalla “battaglia di Legnano”, è il simbolo di coloro che fino a poco tempo fa si sono distinti per gli epiteti rivolti ai meridionali, tra i quali “terroni” era senz’altro il meno offensivo.

Farlo entrare in forma di spilla nella Casa del più identitario tra i calabresi, per di più sul petto del più alto in grado tra gli amministratori regionali, è sembrato davvero inusuale, se non altro per le dimensioni del gingillo che non passava di certo inosservato (nemmeno dinnanzi alla Lampada votiva e al Busto Argenteo del Patrono).

Ovviamente ciò non ha minimamente rappresentato motivo di scandalo, però ha richiesto senz’altro una spiegazione. Perché ostentare con orgoglio la sagoma dorata di un guerrafondaio che fu presumibilmente a capo di un gruppo noto come “Compagnia della Morte”, dinnanzi alla Santità del Taumaturgo che ha salvato ogni vita incontrata sul Suo cammino, è sembrato quantomeno “azzardato”.

Nel video che segue il Presidente Spirlì, a domanda secca, ha risposto. Buona visione (spirtlì, san francesco e alberto da giussano)