Paola. Serranò Presidente con 11 “bianche”. E Di Natale evoca il Titanic

di Francesco Frangella

Fonte: Marsili Notizie 

Infine il Consiglio Comunale di Paola ha deliberato nel verso sancito dai punti all’Ordine del Giorno, secondo lo schema che ha visto dapprima eleggere il Presidente del Consiglio Comunale e, successivamente, approvare la “famosa” – per usare il termine adoperato dall’assessore vicesindaco Marianna Saragò – variante al Piano Spiaggia.

L’aula, gremita come non mai di consiglieri (nessuno assente) e di pubblico, si è da subito scaldata nell’avvitamento attorno alla querelle con cui si era chiusa l’ultima adunanza, ovvero sull’opportunità di invertire i temi della discussione, ponendo al primo posto il Piano Spiaggia e la nomina del nuovo presidente ai punti successivi. Una richiesta che aveva mandato in stallo l’Assise, con il Segretario Comunale che aveva manifestato consistenti dubbi sulla possibilità di procedere senza una previa istituzione dell’Ufficio di Presidenza. Un’impasse durata per oltre una settimana, che aveva determinato l’aborto dell’ultimo Consesso, chiuso per mancanza del numero legale di consiglieri in aula, con gli esponenti del PD (più il capogruppo di “Un’idea per la Città”, Francesco Sorace) che hanno dato vita ad una processione “in uscita dall’aula”, cui si era accodata l’intera minoranza.

Quindi, ripreso il filo del discorso la dove si era interrotto, la seduta consiliare odierna è parsa plafonarsi sul medesimo inghippo, perché il capogruppo PSI – Giovanni Politano – in apertura di seduta ha riproposto nuovamente l’inversione dei punti, ottenendo – non senza previa e cruenta discussione – la messa ai voti della sua richiesta.

Sollecitati per alzata di mano, tutti i consiglieri presenti si sono espressi, bocciando a maggioranza la proposta che è stata sostenuta solo dai tre del PD (Sciammarella, Donato, Di Natale) e dai capigruppo Sorace, Politano e Mirafiori. All’esito di questa operazione preliminare, la discussione è quindi “partita” sui binari predisposti in sede di convocazione, con l’elezione del Presidente del Consiglio Comunale che, giunta alla seconda votazione, ha visto nominare Maria Pia Serranò (capogruppo “Grande Paola”) al vertice dell’assise.

Un risultato cui tutti hanno applaudito, nonostante la discussione preliminare, e soprattutto quella successiva, abbiano abbondantemente smentito ogni sorta di convenevole tra le parti, basti considerare che l’esito della consultazione ha premiato un elezione con soli 5 voti a favore e ben 11 schede bianche.

Si dà infatti il caso che già nel corso dei primi interventi, un fulmine ha attraversato il garofano socialista paolano, col consigliere Pino D’Andrea che ha preso nettamente le distanze dal suo capogruppo Giovanni Politano, del quale non è stata condivisa la presa di posizione circa la richiesta d’inversione dei punti all’Odg.

Uno scossone che ha messo in mostra la prima di un’interminabile sequela di crepe nella Coalizione di Salute Pubblica, raggruppamento elettorale e di governo che, nel 2017, si era dimostrato capace di tenere testa e vincere contro 4 squadre di avversari messi insieme. Un “crack” cui ha fatto seguito il lapidario intervento di Graziano Di Natale, ex consigliere regionale e provinciale, che nella sua veste di leader correntizio della maggioranza comunale, ha accostato l’operato “perrottiano” a quello del comandante del transatlantico “Titanic”, che nel mentre la nave affondava, chiedeva ai musicisti di continuare a suonare.

«Questa esperienza amministrativa per noi è conclusa, finita», ha detto chiaramente l’avvocato democratico, prendendo distanze siderali dalla sua ex compagnia di coalizzati. Frase che gli è costata il biasimo di tutti coloro che – a parte i suoi supporters – sono successivamente intervenuti. Dettagli sui quali ci si soffermerà, più diffusamente, nei prossimi giorni.