Paterno, Tar riammette due consiglieri “espulsi”: la replica del sindaco

Il Tar di Catanzaro e il Consiglio di Stato hanno accolto le domande cautelari proposte dai consiglieri del Comune di Paterno Calabro Vincenzo Lanza e Riccardo Franco Caputo contro la delibera che li aveva dichiarati decaduti dalla carica. Il Comune, guidato dal sindaco Lucia Papaianni, e’ stato condannato anche alle spese legali, oltre, naturalmente, a riammettere immediatamente in consiglio i ricorrenti. Tutto ha avuto origine con la protesta dell’intero gruppo di minoranza originata dal rifiuto del sindaco di voler convocare un Consiglio comunale sulla sicurezza nel comune dove, a fine 2018, si era verificato un atto intimidatorio proprio nei confronti di Caputo, la cui auto era stata raggiunta da colpi di arma da fuoco davanti a casa. L’episodio, su cui sono ancora in corso le indagini dell’autorita’ giudiziaria, aveva indotto i consiglieri a chiedere la convocazione urgente del Consiglio comunale.

Richiesta caduta nel vuoto. Per questo la minoranza, per protesta, decise di non presentarsi alle successive sedute. Papaianni, per tutta risposta li aveva espulsi dal Consiglio dichiarandoli decaduti. Oggi il Tar e il Consiglio di Stato hanno riammesso i consiglieri nel ruolo censurando la condotta del sindaco Papaianni anche quale presidente del Consiglio comunale.

LA REPLICA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI PATERNO

Egregia Redazione,
la notizia pubblicata sulle varie testate giornalistiche del 26.07.2019 dal titolo “Paterno, il sindaco fa decadere due consiglieri. Tar e Consiglio di Stato li riammette” contiene un’esposizione assai surrettizia dei fatti, che getta un ingiusto ed intollerabile discredito sull’amministrazione comunale di Paterno Calabro e sul suo sindaco.
Posto che la decadenza in questione è stata pronunciata dal consiglio comunale in conseguenza delle ripetute assenze di tutti e tre i consiglieri comunali del gruppo di minoranza, uno dei quali (Carmelino Franco Caputo) non ha minimamente ritenuto di doversi giustificare con motivi connessi alla protesta politica e la cui decadenza è ormai definitiva, va puntualizzato che il Consiglio di Stato ha adottato la misura cautelare monocratica di sospensione della delibera di decadenza del consigliere Caputo Riccardo a seguito di appello cautelare proposta dallo stesso Caputo avverso il provvedimento del Tar Calabria che, in prima istanza, aveva respinto il suo ricorso e confermato la legittimità dell’operato dell’amministrazione Comunale.
Il Tar Calabria, in prima istanza, ha dato ragione al Comune di Paterno e siamo in attesa di discutere il merito per il Lanza alla data del 18 dicembre.
Il Consiglio di Stato, adìto in appello da Caputo Riccardo ha fissato l’udienza di discussione per il 12 settembre 2019, giustificando il provvedimento di sospensione – adottato qualche giorno dopo il deposito del ricorso in appello, ancor prima della costituzione in giudizio del Comune – anche con l’inciso “per l’attuale composizione dell’organo”, con comprensibile riferimento alla mancata surroga proprio di Caputo Riccardo?? O di Lanza ?? Tutti e dico tutti i candidati della lista Quattro Torri Uniti per Paterno con Carmelino Franco Caputo, padre del Pierluigi Caputo, hanno tutti e ribadisco tutti rinunciato al subentro in Consiglio Comunale ad esclusione di Macchione Antonello.
Contrariamente a quanto scritto nell’articolo, nessuna censura di alcun genere è stata mai prospettata o ventilata sull’operato del sindaco e presidente del consiglio comunale, tanto più che la deliberazione circa la decadenza dei consiglieri è di competenza del consiglio comunale.
Il consiglio comunale per discutere dell’accaduto citato dalla minoranza, quale argomento passato in sordina, si è tenuto il 20 dicembre 2018 alla presenza dell’assemblea intervenuta e la forza dell’ordine presente. I consiglieri Caputo Carmelino Franco, Caputo Riccardo Franco e Vincenzo Lanza, erano nuovamente Assenti Ingiustificati.
Lucia Papaianni, sindaco di Paterno Calabro