Oggi alle ore 11 a Milano nella Basilica dei Santi Nereo e Achilleo in via Argonne 56 sarà celebrato il funerale di Toto Cutugno. Tutta l’Italia sta partecipando con commozione al ricordo del celebre cantautore e ognuno sta riportando alla luce qualche aneddoto della sua lunga carriera legato ai vari territori del nostro Paese.
Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, Toto Cutugno girava l’Italia insieme a Simona Marchini e Piero Badaloni con un programma che andava in diretta da mezzogiorno all’una e mezza e si chiamava “Piacere Raiuno”.
Il programma funzionava così: ogni settimana cinque giorni di permanenza nella piazza italiana di turno e giù da mezzogiorno con dirette a gogò e ospitate di personaggi locali e stralocali.
Attaccavano con una sigla cantata da Cutugno della quale ricordiamo in molti l’inizio: “Dalle Alpi agli Appennini e un po’ più giù…”; e anche il ritornello: “Piacere, piacere, piacere Raiuno, uno per tutti tutti per uno, poi con il coro facciamo casino…”.
Ma è soprattutto nel programma dell’ora di pranzo, Piacere Raiuno che Toto Cutugno, per tre stagioni consecutive, espresse la parte migliore di sé sul piccolo schermo. Prima che la rete trasmettesse La signora in giallo a mezzogiorno, il servizio pubblico già guardava all’intrattenimento autentico.
Dal 1989 al 1992, prima con Simona Marchini e Piero Badaloni, quindi con Gigi Sabani, Danila Bonito e infine Elisabetta Gardini, Cutugno occupava sempre la parte musicale della conduzione a tre che prevedeva “chitarra, penna, comicità” (come citava la sigla).
Piacere Raiuno approdava a Cosenza nella settimana di Pasqua del 1991. Il quartier generale era il Teatro Rendano e per far conoscere la città, Badaloni e Toto intervistavano tanta gente, personaggi o magari anche semplici cittadini.
Tante interviste, tanti ospiti musicali di cui Cutugno sottolineava sempre il grande rapporto di amicizia che lo legava a loro, come nel caso di Mino Reitano, calabrese di Fiumara di Muro provincia di Reggio, gloria della canzone italiana ma soprattutto “nostrana”, che è stato ospite fisso per tutti e cinque i giorni di programmazione.
Musica, ma anche tanti giochi nell’immancabile tabellone a cui in quel tempo nessuna trasmissione poteva rinunciare. A volte era un cruciverbone, altre volte dietro alle caselle si nascondevano foto che portavano a dover rispondere a una precisa domanda: il tabellone e le relative vallette erano una certezza della tv. Piacere Raiuno aveva tutto: le sue vallette e ballerine (le celeberrime Tate di Toto) e il tabellone con tanto di gioco.
Dietro alle caselle, foto della città che ospitava il programma. Si, perché Piacere Raiuno non aveva uno studio fisso: era itinerante per tutta Italia cambiando di settimana in settimana il teatro che regalava il palcoscenico ai protagonisti del programma. In quel modo, il teatro diventava uno studio televisivo unendo la cultura all’intrattenimento. Per Cosenza lo sfondo non poteva che essere il panorama con il Castello Svevo a dominare la scena. E nei giochi spesso appariva un elegantissimo Totonno Chiappetta, il celebre attore cosentino scomparso una decina di anni fa, a recitare adagi e proverbi cosentini che gli spettatori a casa dovevano indovinare.
Con Cutugno dunque tante canzoni, risate e aneddoti, ma altrettanta possibilità di raccontare un presente ancora più che mai vivace. Non c’era bisogno di guardare al passato per parlare di bella musica: bastava ospitare i cantanti del momento. A inizio anni ‘90 c’era questa fortuna. Nel cast del programma anche Simona Tagli e il comico Demo Mura.
E non mancava il balletto. A curare le coreografie ma anche a ballare c’era un artista cosentino, Fabio Gallo, reso celebre qualche anno prima dalla partecipazione a Fantastico insieme ad Alessandra Martinez. Gallo faceva ballare una starlette non molto fortunata come Benedicta Boccoli, che volteggiava insieme a Ruben Celiberti nella performance cosentina allestita davanti alla vecchia stazione di Piazza Matteotti.
Piacere Raiuno fu un autentico cult della televisione che, come tutti i contenitori, fece scuola aprendo a tanti generi televisivi in voga negli anni ‘90. Dal talk show al varietà musicale, con l’astuzia di comprendere che a quell’ora bisognava anche parlare di cucina per proporre al pubblico un’alternativa valida a Il pranzo è servito, successo di punta di Canale 5. La tv di pranzo, compresa quella poi portata al successo da Antonella Clerici tempo dopo, deve molto a Piacere Raiuno. Toto ne fu l’artefice principale, anche se per questo non gli viene mai concesso alcun merito.