Piomba su Berlusconi (finito in ospedale) la macumba degli Occhiuto

Nonostante i maldestri tentativi della Carfagna di restituire all’opinione pubblica una immagine di Forza Italia compatta, unita e scevra da lotte intestine – attraverso interviste e dichiarazioni rilasciate oggi, a più non posso, a tutta la stampa nazionale, dopo essere stata accusata dal cerchio magico berlusconiano di essere a capo di un golpe, insieme a diversi traditori del sud, per defenestrare l’ormai vecchio e malato zio Silvio –  resta evidente, agli occhi di tutti, la guerra interna al partito tra i carfagnani e i tajaniani, per la successione al Cavaliere.

Tutti i tentativi di rovesciare la leadership di Berlusconi, messi in atto da quello che oramai i colonnelli di zio Silvio (Ghedini, Mulè, Ronzulli) chiamano il partito del Sud (composto da Carfagna, Gelmini, Occhiuto, Santelli, Russo), sono miseramente falliti. L’ultimo in ordine cronologico: osteggiare e bloccare la candidatura di zio Silvio alle Europee (circoscrizione sud), ridimensionandone così il già precario prestigio pubblico e nel partito, al suo posto posizionare la Carfagna magari in competizione con Tajani, e puntare dritti ad un possibile pieno di voti per Mara capolista – una sorta di primarie tra Tajani e Mara, il più votato vince il diritto alla successione, voce di popolo non si discute – prendendo così due piccioni con una fava. Ma come vi abbiamo già raccontato Mara, che si è servita per il lavoro sporco di Fra’ Gaudenzio, Jolanda l’educanda, e di compari Ciccio (Roberto Occhiuto, Jole Santelli, Francesco Cannizzaro), è stata sgamata e costretta ad una violenta retromarcia, non prima però di aver disconosciuto e abbandonato al loro destino i tri da chiazza (Occhiuto, Santelli, Cannizzaro con la compartecipazione di Russo).  A spuntarla è stato Tajani, che non solo ha escluso Mara dalle liste, ma si è posizionato capolista nella circoscrizione centro, senza rivali, e quindi senza confronti “numerici”.

Insomma il partito del Sud, meglio definito all’interno di Forza Italia, il partito dei traditori, fino ad oggi ha dimostrato di non essere in grado di opporsi politicamente alla figura, ancora forte economicamente, di zio Silvio che preferisce restare legato, anche come “politico” di secondo piano, a Salvini, a differenza di Mara che, insieme ai suoi sodali del sud, ha più volte dimostrato insofferenza verso la Lega. Per zio Silvio è solo una questione economica e di salvaguardia dei suoi interessi che solo restando legato a Salvini può “monitorare”. Per Mara una questione solo di potere.

Ma la congiura contro zio Silvio non finisce certo qui, perché quello che non hanno calcolato zio Silvio e Tajani è la grande capacità di alcuni sodali della Carfagna di ricorrere al sovrannaturale per risolvere “certi problemi”. Infatti è da domenica scorsa, (giorno in cui Berlusconi è finito in ospedale per un malore) che i fratelli Occhiuto e Jole Santelli, impegnati ad imporre la candidatura del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto a presidente della Regione Calabria già rigettata da tutto il partito del nord, invocano magarie e macumbe per una prematura dipartita di zio Silvio. Non potendo combatterlo politicamente non gli resta altro da fare che sperare nella sua morte. Il prima possibile.

Quello che non sa zio Silvio, che da tutto si può difendere, ma non certo da fatture, malocchio e affascinu, è che nella banda arruolata da Mara c’è tale Fra’ Gaudenzio, al secolo Roberto Occhiuto, famoso nella nostra città per essere nu tiraturi. Tale termine dialettale cosentino sta ad indicare un particolare personaggio dotato di speciali poteri quali far avverare ogni male o disgrazia augurata al povero malcapitato che ha avuto la sventura di capitare nel suo raggio di azione. In una parola: nu jettaturi. Tutti a Cosenza quando incontrano Fra’ Gaudenzio per strada si toccano, o fanno gli scongiuri. Gesti spesso inutili, tant’è forte la sua magaria. Infatti il povero zio Silvio, dopo il ricovero di domenica, pare che ieri si sia sentito di nuovo male. E questo è di sicuro l’effetto della macumba di Occhiuto. Urge fare qualcosa, altrimenti c’è il rischio che la magaria si possa realizzare. Il che significa che zio Silvio potrebbe non arrivare al prossimo mese. Arrassusia!

Un consiglio glielo possiamo dare: per combattere l’affascino di Occhiuto serve qualcuno che pratichi a zio Silvio l’antico rito du sfascinu. Solo così zio Silvio si può salvare. E questo qualcuno si trova proprio a Cosenza, l’unico in grado di combattere le maledizioni degli Occhiuto. Un personaggio che preferisce restare anonimo e che abbiamo già contattato esponendogli il problema, che ha subito reputato grave e urgente, rendendosi anche disponibile per un eventuale immediato rito a domicilio. Consigliamo a Tajani e a zio Silvio di contattarci al più presto, e sarà nostra premura fornire tutti i contatti dell’esorcista… mi raccomando però, da questo momento in poi, non c’è più un minuto da perdere. Ne va della vita di zio Silvio (chi vo campà 100 anni i bona saluti, ottu e novi fora maluacchiu).