Calabria 2020, l’accordicchio Sculco-Pd: quella partita a poker per il futuro di Donna Flora

“Se non puoi battere il tuo nemico alleati con lui” recita un proverbio cinese ed a Crotone, quando si parla di alleanze, il pensiero non può non andare a quella di cui si è discusso per mesi – e che continua a far discutere – ovvero il “patto” tra la Sculco ed il Pd. La storia è ritornata di scottante attualità proprio in queste ore per il blitz di Gratteri che ha determinato l’arresto di Enzo Sculco e gli avvisi di garanzia per la figlia Flora, Mario Oliverio e Nicola Adamo. 

Tutto comincia dalle Politiche del 2018, e cioè dalla mancata e chiacchierata candidatura alle elezioni di donna Flora a beneficio di Nicodemo Oliverio, tra l’altro poi regolarmente “trombato”. 

Interrogato dalla stampa, Nicodemo Oliverio, che alla fine aveva ottenuto dal Partito la sua ricandidatura alla Camera, aveva detto che non era un mistero che Calabria in rete fosse nel centrosinistra e che governasse con Mario Oliverio, Palla Palla per intenderci, all’epoca ancora sostenuto dal Pd.

In merito alle elezioni Politiche, però, aveva aggiunto non solo che non c’era stato nessun accordo “perché per lui è anche una questione di etica” – aveva chiosato – e che a nessuna delle due parti conveniva quello che aveva definito come “un accordicchio”.

“Amatevi l’un l’altro, ma non fate

dell’amore un’alleanza che vi incateni.

Riempite ciascuno la coppa dell’altro,

ma non bevete solo

da una stessa coppa.

Mettetevi fianco a fianco,

ma non troppo vicini.

Perché la quercia

non si rialza

all’ombra del cipresso”.

(Khalil Gibran)

In politica non sempre ciò che si dice è vero e dopo questa esternazione avevano preso a circolare voci insistenti del possibile “patto” tra Sculco e lo stesso Oliverio (inteso come deputato), fino a poco tempo prima considerati agli antipodi.

Come si sa, una mano lava l’altra e un appoggio alle elezioni (vista la situazione in cui si trova il Partito democratico lo sa solo Dio come Oliverio ne avesse bisogno) valeva pure una poltrona in Giunta regionale… In pratica, se questa unione Sculco-Pd si doveva proprio fare, come è stato detto da tempo e ad ogni livello, almeno – avranno pensato le parti in causa – salviamo le apparenze e non facciamoci vedere amoreggiare in pubblico… 

“I soldati dell’esercito

non sono i nostri avversari,

sono i nostri alleati potenziali

in quanto sono testimoni diretti

dell’assurdità degli armamenti

e la sperimentano su se stessi”.

(Heinrich Böll)

In realtà, l’ipotesi più realistica era che Flora – nonostante nell’accorata letterina a Renzi avesse formalmente scritto l’esatto contrario (poi non andato a buon fine)- fosse molto più interessata a Montecitorio piuttosto che a Palazzo Campanella.

In effetti, come darle torto considerati i pochi mesi che mancavano alla fine della legislatura regionale… Accettando un posto in giunta, poi, avrebbe rischiato di essere omologata a tutti gli altri componenti della maggioranza.

Senza entrare nell’esecutivo del governatore, invece, si è lasciata uno spazio per le Regionali 2020 e aveva un po’ più di chances, non essendo stata fino a quel momento impegnata direttamente nel governo, lasciandosi poi più porte aperte.

“Riscopri nel fallimento il tuo grande alleato,

l’amico sincero che ti vuole bene

e ti dice in faccia la verità sempre

anche quando ti fa male.

Lui è il mentore per eccellenza

e starà al tuo fianco tutte le volte che lo vorrai,

per guidarti verso il successo”. (Giusy Maira)

La politica, spesso, è come una partita a poker. Ad esempio: gli Sculco hanno fatto un All-in, cioè, hanno giocato in una mano (o, meglio, in una lettera) tutte le chips residue ma la mossa non sembra averli premiati.

Lo stesso Oliverio (il deputato non Palla Palla… che casino con ‘sti Oliverio dei miei stivali…) ed il Pd, se è vero che il patto non si è concretizzato, hanno rischiato molto facendo una puntata al buio – senza sapere l’esito – ma anche con alte probabilità che fosse un flop (non inteso nel gergo pokeristico), come poi è stato.

Alla fine, però, in molti sono convinti che da una parte e dall’altra, abbiano tentato un bluff fingendo una mano migliore di quella effettivamente posseduta. Peccato, per loro, che nessuno ci ha creduto.

“Gli avversari di oggi possono

essere i tuoi alleati di domani.

E gli alleati di oggi possono essere

gli avversari di domani”. (Anonimo)

Nella partita delle elezioni politiche del 4 marzo 2018La Prossima Crotone avrebbe voluto chiamare il cip, cioè, rimanere in gioco senza dover aggiungere ulteriori chips nel piatto. In realtà si è trovata ad essere un giocatore sit out, ovvero che si assenta momentaneamente dal tavolo non prendendo parte alle giocate, ma continuando a pagare i bui e gli inviti.

La mancata candidatura alle Politiche di Flora, con tutte le prospettive del caso, ha creato nelle varie componenti della coalizione nuovi malumori, tanto che, per quella consultazione, ognuno è andato per conto e candidato suo. Finendo con un pugno di mosche in mano… 

“I migliori alleati sono quelli

che non ragionano come gli altri.

Per questo, quando cerchi

dei compagni con cui condividere

l’entusiasmo del tiro,

fidati del tuo intuito,

e non curarti dei commenti altrui”.

(Paulo Coelho)

Insomma, il 4 marzo 2018 non è stata solo una data qualunque sul calendario o il titolo di una canzone italiana: è stato invece uno snodo importante dal quale si potrebbe sfociare in orizzonti finora inesplorati per la politica del Belpaese e, di riflesso, anche per quella calabrese e crotonese.

Eh sì, perché a distanza di poco meno di due anni, donna Flora si è ritrovata a dover andare a pietire una ricandidatura alla Regione (altro che Montecitorio…) a questa Armata Brancaleone del Pd orfana persino di Palla Palla, ormai diventato impresentabile anche per i bambini… E non è stato neanche facile perché Pippo Callipo fino all’ultimo ha cercato di evitare di imbarcare la figlia di don Enzo dentro la sua “banda”. Alla fine donna Flora è stata imposta e anche rieletta ma la morte di Jole Santelli le ha “tarpato” le ali. Della serie: sempre di “accordicchio” Sculco-Pd stiamo parlando…

Per la cronaca: alle ultime Regionali del 2021 Flora Sculco si è candidata con il centrodestra nella lista dell’Udc ma non è stata rieletta. E’ stata poi ripescata come consulente del “nuovo” (si fa per dire) presidente Occhiuto «sui temi riguardanti l’azione di raccordo politico-istituzionale con il sistema delle autonomia locali del territorio della Provincia di Crotone, sui temi riguardanti la verifica della appropriatezza ed efficacia dell’attuazione del programma di governo, con particolare riferimento alla definizione e realizzazione degli obiettivi strategici afferenti il territorio della Provincia di Crotone in materia di comunicazione del territorio».

Della serie: da “accordicchio” Sculco-Pd ad “accordicchio” Sculco-Occhiuto. Povera Calabria nostra!