Politiche 2018, il record di Acquaformosa: alle ore 12 ha votato il 26,1% degli elettori

Roma, 4 marzo 2018 – Secondo le rilevazioni delle 12 l’affluenza è in crescita di oltre 4 punti percentuali. Ma forse più che questi dati sono le code a fare impressione all’elettore che va a votare: fin da metà mattina davanti ai seggi di molte città si sono formate lunghe file di persone, come non si ricordava da tempo. Particolare attaccamento al diritto-dovere di andare alle urne? Chissà, di sicuro le nuove macchinose procedure del voto hanno rallentato il lavoro di molti presidenti di seggio e scrutatori.

IL CASO ACQUAFORMOSA – Una curiosità: spetta a un paesino calabrese, Acquaformosa, in provincia di Cosenza, il record di affluenza alle urne: 26,1%, in base ai dati della rilevazione effettuata alle 12 di oggi dal Ministero dell’Interno. Nel piccolo comune del cosentino, a mezzogiorno si erano recati al voto 236 elettori su un totale di 906 aventi diritto. Una percentuale di dieci punti superiore alla media registrata alla stessa ora in Calabria e di oltre sei punti superiore al dato nazionale di 19,38.

I DATI ALLE 12 – l’affluenza alle urne monitorata a mezzogiorno, stando ai dati che il Viminale ha reso noto sul sito Eligendo, è stata del 19,38%, in aumento del 4,4% rispetto al dato delle elezioni 2013, quando aveva votato il 14,9% (ma allora si votava domenica e lunedì).

Superiore alla media l’affluenza nei comuni del Veneto ed Emilia Romagna (oltre 22%), di Toscana, Liguria e Lombardia (oltre 21%), poco sopra la media le Marche, mentre sono sotto la media Lazio e in Campania (oltre 16%). In Calabria e in Sicilia l’affluenza resta ferma intorno al 15%.

Tra le grandi città la maggiore affluenza si registra a Firenze (22,76%) e Genova (22,35%), mentre a Palermo (dove fino alle 10 c’è stato il problema delle schede ristampate last minute) si sono recati alle urne solo il 14% degli aventi diritto. Sopra la media l’affluenza a Milano (19.89%) e Torino(19,53%), sotto quella a Roma (17,31%) e Napoli (16,63%).