Politiche 2022, Enza Bruno Bossio al Senato per evitare lo scontro con Gentile?

Centrodestra già a buon punto, in evidente ritardo invece il Pd e il centrosinistra, mentre il Movimento 5 Stelle arranca e il polo di centro Azione-Italia Viva è ancora una incognita. Le trattative per le candidature alle Politiche in Calabria riproducono perfettamente le dinamiche nazionali, evidenziando la sostanziale unità della coalizione guidata da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia e le fibrillazioni e le tensioni che si agitano negli altri schieramenti.

Il “nodo gordiano” è rappresentato al momento soprattutto dalla definizione delle candidature nei sette collegi uninominali – 5 alla Camera e 2 al Senato – nei quali è suddivisa la Calabria. Da questo punto di vista, il centrodestra – riferiscono conti qualificate della coalizione – avrebbe comunque già messo un punto fermo, trovando nelle ultime ore una sostanziale quadra nella distribuzione dei collegi al tavolo nazionale, anche se ovviamente qualche variazione last minute sarà sempre possibile nel gioco dei complessivi equilibri dello schieramento: 3 collegi a Forza Italia, 2 a Fratelli d’Italia e 2 alla Lega.

Per quanto riguarda le candidature, nei collegi Forza Italia, che si sta giovando del ruolo di “king maker” del governatore Roberto Occhiuto al tavolo nazionale, dovrebbe lanciare i deputati uscenti Francesco Cannizzaro (collegio Camera Reggio) e Andrea Gentile (collegio Camera Cosenza). Il terzo uninominale è Vibo Valentia: corsa a tre tra il sindaco Maria Limardo e i consiglieri regionali Giovanni Arruzzolo e Giuseppe Mattiani.

Fratelli d’Italia dovrebbe schierare la parlamentare uscente e coordinatrice regionale Wanda Ferro nel collegio della Camera di Catanzaro e l’assessore regionale al Turismo Fausto Orsomarso nel collegio cosentino (Nord) del Senato, quanto alla Lega troverebbero spazio il deputato uscente Domenico Furgiuele (nel plurinominale) e l’assessore regionale al Welfare Tilde Minasi. Il campo delle trattative si sarebbe poi già spostato all’interno dei singoli partiti del centrodestra sui collegi plurinominali, quello di Camera e Senato: Forza Italia punterebbe tra gli altri sul senatore uscente e coordinatore regionale Giuseppe Mangialavori, sull’ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, fratello di Roberto, e sulla senatrice uscente Fulvia Caligiuri.

Quanto alla Lega, dai vertici del Carroccio calabrese non si esclude l’ipotesi che la Calabria sia una delle regioni nelle quali il leader Matteo Salvini potrebbe candidarsi al Senato (lo ha fatto del resto già nel 2018). Alla Lega sono stati affidati il collegio Corigliano-Rossano per la Camera e l’uninominale Sud per il Senato. Per la prima postazione si fa il nome della consigliera regionale Simona Loizzo, mentre per la seconda è quasi certa la discesa in campo dell’assessore regionale Tilde Minasi.

Situazione invece ancora molto caotica nel Pd, che nelle trattative risente sia del “peso” dei sondaggi, che anche in Calabria premiano il centrodestra in tutti i collegi uninominali e quindi non agevolano ambizioni e aspirazioni, sia delle difficoltà legate al travagliato parto delle alleanze. In casa democrat inoltre si registra il malessere dei territori, con le principali federazioni provinciali – Catanzaro, seguita poi da Cosenza e Reggio Calabria – che si sono espressamente opposte all’ipotesi di candidati “esterni” alla regione imposti dal Nazareno.

Inoltre, l’intesa nazionale con Articolo 1 del ministro della Sanità Roberto Speranza, che in Calabria potrebbe schierare l’uscente deputato Nico Stumpo, crotonese, in una postazione utile in un listino del Pd, starebbe mettendo in discussione una serie di candidature ritenute invece certe fino a qualche settimana fa.

Il Pd calabrese comunque dovrebbe schierare alle Politiche, tra gli altri, il segretario regionale Nicola Irto, il dirigente nazionale Carlo Guccione e i parlamentari uscenti Enza Bruno Bossio e Antonio Viscomi, che potrebbero però essere dirottati nei collegi uninominali. Madame Fifì starebbe pensando di evitare lo scontro alla Camera col rampollo di Tonino Gentile e potrebbe puntare al collegio del Senato: vedremo se ci riuscirà. Anche perché nel collegio Nord del Senato il centrodestra potrebbe candidare Fausto Orsomarso, cliente molto meno ostico del Cinghiale. 

Un collegio inoltre nel campo del centrosinistra potrebbe essere assegnato a Impegno Civico di Luigi Di Mario, che potrebbe lanciare il sottosegretario al Sud Dalila Nesci.

Nemmeno il Movimento 5 Stelle, fortemente indebolito dalle diaspore degli ultimi mesi, sembra godere di buona salute: alle “parlamentarie” si sono autoricandidati praticamente tutti gli uscenti al primo mandato ma l’appuntamento sarebbe stato disertato da molto militanti, delusi dal nuovo corso pentastellato, in più in seno al M5S è scoppiata una forte polemica per l’ipotesi di una candidatura in Calabria della parlamentare uscente Vittoria Baldino, calabrese d’origine, nel 2018 eletta nel Lazio. Intanto, Misiti ha annunciato ufficialmente che non si ricandiderà.

Infine c’è molta curiosità anche in Calabria sulle “manovre” per la costruzione del terzo polo Azione-Italia Viva: ovviamente i big del territorio aspettano indicazioni da Roma, ma intanto circolano i nomi dei “papabili” candidati, come quello del senatore uscente Ernesto Magorno, coordinatore regionale dei renziani, e dell’ex parlamentare Bruno Censore con Iv, e di Fabio Scionti, segretario regionale di Azione, oltre che del sindaco metropolitano facente funzioni di Reggio Calabria, Carmelo Versace con Calenda.