Politiche 2022. Se li conosci, li eviti

(DI GIACOMO SALVINI – ilfattoquotidiano.it) – Un déjà vu. A guardare le facce e scorrere la lista dei candidati del centrodestra, favorito per vincere le elezioni, è questa la sensazione più ricorrente. Giorgia Meloni oggi si presenta come il “nuovo”, la novità che non ha mai governato. Ma dietro di lei si nasconde il vecchio Popolo della Libertà berlusconiano, invecchiato di dieci o vent’anni: un governo Meloni rischia di essere la riedizione dei quattro esecutivi che, dal 1994 al 2011, sono stati guidati da Silvio Berlusconi. A partire dalla stessa Meloni che, proprio tra il 2008 e il 2011, fu ministra della Gioventù del governo Berlusconi IV in quota Alleanza Nazionale.

Per mesi Fratelli d’Italia ha rivendicato di aver costruito una classe dirigente all’altezza. Meloni lo ha spesso ripetuto nei suoi comizi durante la campagna elettorale. Peccato che i volti più noti, candidati nelle sue liste, siano stati riciclati dalla vecchia classe dirigente berlusconiana: a partire da Marcello Pera, che corre in Sardegna e in Campania e oggi consigliere di Meloni sulle riforme istituzionali, che è stato presidente del Senato dal 2001 e il 2006. Renato Schifani, anche lui seconda carica dello Stato tra il 2008 e il 2013, invece è il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Siciliana.

Nelle liste di Fratelli d’Italia, oltre a Meloni, ci sono dieci candidati che hanno ricoperto un ruolo di ministro o viceministro durante almeno uno dei quattro governi Berlusconi. Dal primo esecutivo Berlusconi (1994- 1995), Fratelli d’Italia oggi pesca gli ex ministri Giulio Tremonti (Finanze) e Antonio Guidi (Famiglia). Dal secondo (2001- 2005), invece Meloni, oltre al solito Tremonti (Economia), ha preso i sottosegretari Adolfo Urso (Attività Produttive) e Guidi (Salute). Stessi nomi confermati anche nel terzo governo Berlusconi (2005-2006), mentre dal quarto (2008-2011) Meloni candida addirittura sei ministri e cinque sottosegretari. I primi sono Tremonti (Economia), Ignazio La Russa (Difesa), Gianfranco Rotondi (Attuazione del programma), Raffaele Fitto (Rapporti con le Regioni), Michela Vittoria Brambilla (Turismo) e se stessa (Gioventù). I sottosegretari oggi candidati con FdI sono Urso (Sviluppo economico), Eugenia Roccella (Salute), Andrea Augello (Pubblica amministrazione), Nello Musumeci (Lavoro) e Daniela Santanchè (presidenza del Consiglio). Anche le altre forze politiche del centrodestra hanno attinto a piene mani dai governi del leader di Forza Italia. La Lega ha tre nomi costanti, presenti nel Berlusconi II e nel Berlusconi IV: Roberto Calderoli e Umberto Bossi (Riforme, Semplificazione e Federalismo) e Giancarlo Giorgetti, sottosegretario prima alle Infrastrutture e poi alle Finanze. Sono loro tre i nomi della vecchia Lega Nord oggi con Salvini. Cui va aggiunta Laura Ravetto, sottosegretaria a Palazzo Chigi nel Berlusconi IV in quota Forza Italia e oggi nel Carroccio. Non mancano le stesse facce in Forza Italia. Oltre a Berlusconi, dal primo governo il partito mette in lista gli ex sottosegretari Gianfranco Miccichè (Trasporti) e Maurizio Gasparri (Interni).

Dal secondo esecutivo invece Forza Italia pesca i ministri Gasparri (Comunicazioni) e Stefania Prestigiacomo (Pari Opportunità) e i sottosegretari Miccichè (Economia), Maria Elisabetta Alberti Casellati (Salute), Roberto Cota (Attività produttive). Tutti confermati nel Berlusconi III, mentre il pieno viene fatto da quello successivo che inizia nel 2008 e finisce anzitempo nel 2011 per la bancarotta dell’Italia e gli scandali sessuali: oggi in lista ci sono le ex ministre Prestigiacomo (Ambiente) e Anna Maria Bernini (Politiche Europee) e gli ex sottosegretari Micciché (Palazzo Chigi), Stefania Craxi (Esteri), Catia Polidori (Sviluppo) e Casellati (Giustizia). Non può mancare la lista centrista “Noi Moderati” che candida Vittorio Sgarbi, viceministro alla Cultura nel Berlusconi II, e Francesco Saverio Romano, sottosegretario al Lavoro nel II e ministro dell’Agricoltura nel IV. Chissà che qualcuno non possa tornare a occupare una poltrona di governo anche con Meloni.