Fonte: Sky Tg24
Il Ponte sullo Stretto di Messina sembra più vicino ma in realtà siano alla solita farsa: il Cipess ha approvato il progetto definitivo per la grande opera, cavallo di battaglia del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, che dovrebbe essere aperta dal 2032. Il leader della Lega ha salutato questo primo traguardo raggiunto spiegando che “oggi i treni impiegano tra i 120 e 180 minuti, passeggeri e merci”, mentre con il Ponte “si scenderà a 15 minuti: un risparmio che supererà le due ore e mezza”. Seppure la delibera Cipess rappresenti un passaggio storico nelle vicende dell’opera, l’iter riserva ancora una serie di passaggi molto incerti tra ricorsi ed espropri.
La delibera del Cipess è arrivata in seguito alla firma dell’Atto Aggiuntivo al Contratto tra la Società Concessionaria Stretto di Messina e il Contraente Generale Eurolink, guidato da Webuild, per un valore di 10,6 miliardi di euro. Proprio Webuild parla del Ponte come della “vetrina dell’ingegneria di eccellenza nel mondo e dell’industria italiana, simbolo della capacità di fare e di consegnare grandi opere infrastrutturali in tutto il mondo”. Con una campata sospesa lunga 3.300 metri – commenta ancora – “il Ponte sullo Stretto avrà la campata più lunga di 1 chilometro rispetto al Çanakkale Bridge in Turchia, che detiene l’attuale record”
Collegamento tra Messina e Reggio Calabria
Il collegamento diretto tra Messina e Reggio Calabria – rivendica Webuild – “rivoluzionerà la mobilità tra Sicilia e il resto d’Italia” e rappresenterà un “catalizzatore per lo sviluppo economico, industriale, occupazionale, culturale e turistico dell’intero Sud Italia”
Le critiche del comitato No Ponte Calabria
Non tutti la pensano così. “L’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess, come già il parere positivo Via-Vas nonostante le 62 prescrizioni sostanziali, non è un passo avanti: è l’ennesima forzatura politica travestita da atto tecnico”, ha affermato Peppe Marra del comitato ‘No-ponte’ della Calabria, secondo cui le prescrizioni “richiederebbero di rifare il progetto da capo, a partire dagli studi sismici”
Tra espropri e un “furto annunciato”
“Con questa approvazione – ha detto Marra – si potrà ora procedere agli espropri, mentre l’unico obiettivo realmente perseguito resta quello di blindare le condizioni per concedere a Webuild penali milionarie nel caso, sempre più probabile, che il progetto si fermi. Parliamo del 10% di oltre 14 miliardi di euro: una regalia colossale mentre il Paese sprofonda tra dazi, tagli e spese militari”. Per il comitato No ponte della Calabria si tratta di “un furto annunciato, ai danni non solo di Calabria e Sicilia, ma dell’intero Paese”
Cosa succede dopo l’approvazione del Cipess
Al di là di chi grida al successo e chi è contrario all’approvazione, con l’approvazione del Cipess ora la palla passa alla magistratura contabile che avrà il compito di “bollinare” il progetto definitivo. La Corte dei Conti dovrà accertare la legittimità degli atti del progetto. Questo controllo mira a verificare la conformità degli atti alle leggi e ai regolamenti, nonché la regolarità delle procedure amministrative e contabili. La verifica dovrebbe iniziare entro due mesi
I cantieri propedeutici
Sul sito Webuild si legge che entro la fine del 2025 “saranno avviate le attività preliminari, propedeutiche alla realizzazione dell’opera, ovvero le viabilità locali, la risoluzione delle interferenze, la bonifica degli ordigni bellici, le indagini degli archeologi”
I possibili intoppi nella realizzazione del progetto esecutivo
In contemporanea con l’inizio delle opere propedeutiche, quindi a fine 2025, dovrebbe iniziare la stesura del progetto esecutivo che impegnerà circa due anni e dovrà recepire le osservazioni e le implementazioni tecniche richieste dalla commissione di Valutazione di impatto ambientale e degli enti locali. In particolare la commissione ha dato l’ok all’opera all’unanimità ma ha raccomandato 62 nuove prescrizioni
I punti critici con gli espropri
Come detto, per la realizzazione del ponte bisognerà procedere a degli espropri. La società costruttrice ha già avviato i dialoghi con i proprietari dei terreni ed è stato aperto anche un “cassetto virtuale” per agevolare lo scambio di informazioni con i privati. Circa 600 soggetti hanno già chiesto delucidazioni. Il problema potrebbe essere il mancato accordo con l’espropriato
Cosa potrebbe succedere in caso di mancato accordo
In caso di mancato accordo, l’espropriato può chiedere la determinazione dell’indennità in via amministrativa o giudiziale. Ma lo Stato può fare valere la clausola di pubblica utilità. Gli espropri interessano 8 comuni sul versante calabrese e 6 su quello siciliano. Solo a Villa San Giovanni è previsto l’abbattimento di 150 edifici, 250 a Torre Faro (Messina)
I timori della sindaca di Villa San Giovanni
Gli abbattimenti di Villa San Giovanni preoccupano la sindaca Giusy Caminiti che ha sottolineato di aver espresso sempre “contrarietà a questo progetto definitivo approvato”. C’è a rischio la “sopravvivenza della città di Villa San Giovanni per un cantiere che impatta l’intero territorio comunale dividendolo in due parti”, un cantiere rispetto al quale la “città non è oggi preparata”. La tutela della città “viene prima di tutto”, aggiunge Caminiti, che quindi potrebbe essere tra coloro che tenteranno di fermare il progetto
I ricorsi giudiziari che potrebbero rallentare l’iter
A rallentare o bloccare l’iter potrebbero essere i ricorsi giudiziari che potranno essere presentati dai proprietari degli immobili ma anche dai comitati ambientalisti e “no ponte” che hanno già annunciato battaglie legali per fermare la realizzazione dell’opera
La polemica del Codacons sul costo del pedaggio
Intanto la società Stretto di Messina ha comunicato che la tariffa base per le autovetture per attraversare il ponte sarà di circa 10 euro. Il Codacons evidenzia che “rappresenterà, con ogni probabilità, il pedaggio più caro al mondo”. Per attraversare i 3,66 km del ponte la spesa si aggirerà sui 2,73 euro a chilometro, mentre a oggi sulla rete autostradale italiana il costo medio del pedaggio ammonta a 0,075 euro a chilometro, che sale a 0,089 euro sulle autostrade di montagna. Attraversare il ponte costerebbe quindi il 3.540% in più









