Ponte sullo Stretto, l’ad delle Ferrovie al Corsera: “Va fatto: è strategico per l’Italia”

Il Ponte sullo Stretto “va fatto, e anche con soldi pubblici perché è strategico per il nostro Paese“. Non è il solito annuncio del politico di turno, stavolta a parlare è l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Renato Mazzoncini. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, in cui auspica una “rivoluzione nei trasporti” per l’Italia dove ancora oggi “l’80% delle persone si sposta ancora con l’auto privata e il 93% del trasporto delle merci avviene su gomma“, Mazzoncini ammette che “senza dubbio esiste un evidente gap di infrastrutture tra Nord e Sud“. Ma, aggiunge, “in termini di pianificazione, i corridoi ferroviari sono indistintamente al Nord e al Sud. Che poi la costruzione sia iniziata dal Nord dipende più da un fatto di domanda di trasporto. Ma abbiamo cominciato anche con le infrastrutture al Sud: è partito il cantiere della Napoli-Bari e sono stati stanziati 10 miliardi di investimenti in Sicilia per il triangolo Messina, Catania, Palermo. E anche la linea passante di Palermo è in fase di ultimazione“.

Poi le parole più importanti sulla grande opera dello Stretto: “Il Ponte di Messina secondo me va fatto. Non c’è motivo per non completare il corridoio. Il problema del Ponte è il modello di project financing: è sbagliato pensare che possa essere finanziato al 100% dai privati. Fa parte del corridoio ferroviario perciò va finanziato con gli stessi criteri. Bisogna capire come farlo rientrare nei corridori ferroviari europei dal punto di vista normativo“. Saranno contenti Minniti, Calarco, la Gazzetta del Sud e gli altri giornalisti che da tempo si spendono per il Ponte ma la sensazione è che la strada sarà ancora lunga.