Ponte sullo Stretto. Mario Tozzi: “Il progresso non si misura in acciaio, cemento e asfalto”

dalla pagina FB di Mario Tozzi, geologo 

Dopo aver tentato inutilmente di sporcare la mia figura, finalmente la Società Ponte Contro lo Stretto di Messina (anonimamente rappresentata da fantasmi senza nome e cognome) ha rivelato di essere attratta da me, dedicandomi un’attenzione ossessiva e ritenendo addirittura che io esulti alla bocciatura del progetto da parte della Corte dei Conti.

State sereni, in realtà io sono profondamente dispiaciuto che si sprechino tempo, denari ed energie per un’opera inutile e puramente dimostrativa, ideologica e diseducativa. Il progresso non si misura in acciaio, cemento e asfalto, si misura in convivenza armonica con il mondo naturale, godimento del paesaggio, empatia con i viventi, conservazione della ricchezza della vita e degli ecosistemi, costruendo il meno possibile solo opere ineludibili con metodologie sostenibili. Si potrebbero destinare quei 15 miliardi di euro al risanamento antisismico delle province di Messina e Reggio Calabria, alla risistemazione ecosistenibile di approdi e traghetti, alla ristrutturazione della rete dei trasporti siciliane e calabrese. Mantenendo per i nostri discendenti valori come paesaggio, natura, armonia e un modo più sensato di stare al mondo. Non abbiamo alcun diritto di imporre a chi ci ha prestato il pianeta un insopportabile sfregio fisico e culturale, la cui utilità è dubbia e la cui pesantezza è certa. Ai prezzi preferisco sempre i valori.