La povertà culturale, politica, tecnica del presidente Roberto Occhiuto esce ingigantita dalla risposta entusiastica data al Presidente di Confindustria Bonomi che se n’è venuto in Calabria a richiedere a viva voce la collocazione di un rigassificatore nel porto di Gioia Tauro. Lui da buon milanese se n’è venuto qui a venderci il fumo. Per farci digerire questa proposta ha messo insieme il rigassificatore, la piastra del freddo, lo snodo ferroviario. Tutti impegni presi da tempo da questo governo, e prima di questo dai governi Conte e che non prevedevano nessun rigassificatore di sorta.
Di certo il buon Bonomi non poteva immaginare le dichiarazioni entusiastiche del presidente-parassita che già da profondo ignorante di questioni energetiche aveva fatto sua la motivazione del Bonomi : “Per me è importante perché lì si potrebbe fare un enorme distretto per l’agroindustria, perché connesso al rigassificatore è la piastra del freddo, la più grande in Italia, potremmo surgelare la metà dei prodotti surgelati che si consumano in Europa, quindi è un investimento strategico”. E poi la perla: “Con Confindustria stiamo parlando del rigassificatore, perché che è uno degli obiettivi del mio governo regionale: ha bisogno di un Dpcm da parte del governo che lo qualifichi come infrastruttura strategica, dopodiché potrebbero iniziare i lavori”.
Mai viste insieme così tante falsità, bugie e mistificazioni. Ripetiamo e speriamo che entri nella testa del parassita: la piattaforma del freddo nulla ha a che vedere con il rigassificatore, così come anche con il distretto agroindustriale. Siamo di nuovo al ricatto dello sviluppo legato a scelte scellerate e sbagliate.
E che si tratta di un imbroglio esce evidente dal fatto che i rigassificatori galleggianti previsti dal governo nazionale sono in tutto due. La prima nave acquistata dalla Snam si chiama Golar Tundra e dovrebbe essere piazzata a Piombino. La seconda nave acquisita da poco dovrebbe andare nell’alto Adriatico e sarà disponibile solo nel 2024. Per cui nasce spontanea la domanda: a che pro tutto questo baillame pubblcitario? Forse stanno tastando il terreno per mandarci qui la nave prevista a Piombino visto che lì c’è una rivolta popolare e qui nessuno parla e si lamenta?
Abbiamo anche la ciliegina finale del parassita di cui sopra: “Ma facciamo anche autocritica, in passato c’è stata una incapacità della classe dirigente del Sud, ma questo ora è diventato un alibi”.
Occhiuto, lei non è verginello, è da una vita ormai che fa politica per mestiere succhiando avidamente soldi dalle mammelle pubbliche. In Calabria era il vice (di fattoI di Scopelliti, è stato capogruppo di Forza Italia alla Camera, uno degli esponenti principali del partito di Berlusconi. Lei di certo non è un santo e purtroppo non c’è alcun cambiamento nelle sue scelte. Lei sta proseguendo sempre sulla strada dei fallimenti e delle scelte sbagliate che nei decenni da Roma ci hanno propinato il V centro siderurgico distruggendo una delle piane più fertili, poi se n’erano venuti con la centrale a carbone, solo con le battaglie e la rivolta popolare è partita l’idea del porto che a Roma è sempre stata frenata e sabotata. Adesso dopo che a Gioia Tauro c’è già un termo valorizzatore e un secondo è stato programmato, ci vogliono piazzare il rigassificatore. La Calabria è stata distrutta e impoverita dalle politiche che lei, oggi, tenta di spacciare per nuove e che sono sempre le stesse.
Piazzare lì il rigassificatore sarebbe un colpo mortale alle attività turistiche presenti nel golfo di Gioia tauro da San Ferdinando fino a Nicotera. Forse lei non saprà che anche a San Ferdinando e proseguendo lungo la costa sono presenti numerosi villaggi, hotels e residence che danno lavoro a migliaia di persone. Così come sarebbe un colpo mortale all’agricoltura e alle attività annesse. Se si vuole rilanciare l’immagine della Calabria con l’anniversario dei Bronzi come terra del sole, del mare, dell’agricoltura biologica, dei prodotti sani e naturali, poi non la puoi abbinare a piazzare un rigassificatore nel bel mezzo di questa regione. Lo capirebbe perfino il Franti del libro Cuore di De Amicis.
Un consiglio finale: prenda i documenti di Legambiente, del WWF, di Terra Nostra, di tante associazioni ambientaliste che chiedono di puntare sulle energie rinnovabili e chieda al governo di superare i vincoli burocratici e rendere le autorizzazioni più snelle e veloci. Siamo la terra del sole, del vento, dell’acqua, puntiamo su questo, basta con le energie inquinanti e pericolose.