Praia, arrestato il sindaco Praticò (Pd): truccata la gara per l’adeguamento sismico delle scuole

L’arresto dell’ormai anziano sindaco di Praia a Mare Antonio Praticò, 79 anni, con le pesanti accuse di collusione e turbativa d’asta, sta avendo larga risonanza in tutta la zona dell’Alto Tirreno Cosentino. Praticò è al quarto mandato di sindaco a Praia. Ha vinto le ultime tornate amministrative del 2012 e del 2017 ma già in passato era stato sindaco per altri dieci anni dal 1993 al 2002, vincendo altre due elezioni amministrative, le prime da quando è stata istituita l’elezione diretta dei sindaci. E se consideriamo che nel 2002 venne eletto suo fratello Biagio perché lui non poteva candidarsi avendo esaurito il secondo mandato, in pratica si può dire che governa la città di Praia a Mare da 25 anni consecutivi. Un impegno che parte addirittura dalla fine degli anni Ottanta, quando era stato assessore. Praticò in gioventù è stato operaio e successivamente sindacalista prima di compiere il salto di qualità in politica.

Secondo quanto si apprende, Praticò è finito ai domiciliari per avere truccato una serie di gare, in particolare quella sull’adeguamento sismico delle scuole (ma non solo questa) e per avere favorito alcuni bene individuati imprenditori campani, che sono una sorta di “asso pigliatutto” in questa zona. Suo complice secondo la procura di Paola, il funzionario Giovanni Antonio Argirò, anche lui arrestato. Praticò è un esponente di primo piano del Partito Democratico ed è sempre stato molto vicino alla corrente del partito vicina alle posizioni di Nicola Adamo e Mario Oliverio. Ma non è mai andato al di là del suo incarico di sindaco “a vita” di Praia e non ha mai cercato altre candidature regionali o nazionali. Negli ultimi anni è salito alla ribalta delle cronache per la tragicomica vicenda dell’inaugurazione “fasulla” dell’ospedale di Praia a Mare, sostenuta anche da Oliverio e dalla Bruno Bossio e per le sue frequenti liti (con relative grottesche riappacificazioni) con Ernesto Magorno, senatore e sindaco di Diamante uscito da qualche tempo dal Pd per seguire l’ebetino di Firenze, al secolo Matteo Renzi.