Pranzi di Natale e inflazione, chi paga di più: la classifica dei Paesi, Italia terza

Fonte: Corriere della Sera Economia

L’inflazione arriva in tavola a Natale. Con le famiglie tedesche, spagnole e italiane che rischiano di dover affrontare le cene e i pranzi più costosi in questo 2022. Ad attestarlo è lo studio condotto dalla piattaforma di investimento social eToro su 12 Paesi in tre continenti. Un’indagine che tiene conto dell’impennata del caro-vita: l’ultimo dato per l’Ue sull’inflazione alimentare è del 17,2%, mentre il dato corrispondente per l’Italia è del 13,5%.

La classifica dei cenoni e pranzi di Natale più cari

Ma veniamo alla classifica di chi spende di più per banchettare a Natale. Sul podio troviamo la Germania. Un tipico pasto festivo tedesco a base di oca arrosto e guarnizioni, tra cui pancetta, mele e cipolle, costa almeno 66,7 euro, con l’oca da 3 chili che da sola costa quasi 58 euro. Se le famiglie tedesche sono quelle che devono affrontare la cena di Natale più costosa, secondo lo studio di eToro non va meglio per chi ha scelto piatti a base di pollame. Le famiglie spagnole, per esempio, devono sborsare cifre simili (60,9 euro) per una cena natalizia composta da tacchino con mele, uvetta e cipolle. Al terzo posto l’Italia, per cui si è ipotizzata una cena a base di tortellini in brodo di cappone, in cui, a far lievitare il prezzo è proprio quest’ultimo ingrediente. Secondo lo studio, infatti, una famiglia italiana di quattro persone si trova a dover spendere almeno 47,6 euro per il piatto principale. Senza contare bevande e altre pietanze. A metà della top ten gli Usa. Per il tradizionale tacchino di Natale gli americani spenderanno almeno 44 euro, affrontando un’inflazione del 10,9%.

Pranzi di Natale e inflazione, chi paga di più: la classifica dei Paesi, Italia terza
Chi paga di meno

L’eccezione in questa lista è rappresentata dal Regno Unito, dove i costi del tacchino sono significativamente più bassi. Per gustare la tradizionale cena natalizia britannica a base di tacchino e le classiche guarnizioni, le famiglie dovranno sborsare infatti 32,5 euro. Il tipico banchetto natalizio rumeno a base di sarmale (involtini di verza) e accompagnamenti tipici come la panna acida e i peperoni piccanti è il più economico: nonostante l’inflazione costa una famiglia di quattro persone solo 25,9 euro. Le famiglie norvegesi si godranno la seconda cena di Natale più economica tra i Paesi inclusi nello studio, con un tipico pasto festivo locale a base di arrosto di maiale e guarnizioni che costerà a una famiglia di quattro persone 26,8 euro.

Dice Ben Laidler, global markets strategist di eToro : «Le famiglie di tutto il mondo stanno sentendo l’impatto dei prezzi dei prodotti alimentari che quest’anno sono saliti ben oltre la già alta inflazione, e il nostro studio globale dimostra l’effetto che questo avrà sulle cene di Natale. I dati sui prezzi mostrano anche che molte pressioni inflazionistiche sono locali, con grandi differenze di costo tra i Paesi, alcuni dei quali confinanti. Una cosa certa è che i piatti tradizionali a base di pollame, che si tratti di oca o tacchino, fanno lievitare il costo delle cene di Natale, con i prezzi che risentono della pressione dei recenti abbattimenti dell’influenza aviaria in Europa. Questo potrebbe spingere la domanda di fonti proteiche più economiche per questo Natale».