Presila Cosentina SpA: l’USB attacca la proprietà: “Basta con lo scaricabarile”

COMUNICATO  STAMPA

Basta! Così non si va da nessuna parte.

E’ diventato non più sopportabile il  ritardo sistematico, con cui vengono erogati gli stipendi dei lavoratori della Presila Cosentina SpA, un’azienda che opera nel campo dei rifiuti, tra l’altro, in una vasta zona del Savuto e da un po’ di mesi anche su San Giovanni in Fiore.

Si tratta di una società pubblico-privata, con sede legale in Rogliano. Le quote azionarie sono detenute al 51% dai Comuni del sottoambito presilano e al 49% dal socio privato Ecologia Oggi. Un’azienda a capitale misto, dunque, dove il maggiore azionista è la parte pubblica: i comuni, quei comuni che è arrivato il momento di coinvolgere per capire in quale direzione si opera, visto che il management della Presila (parte privata), ogni qual volta che buca la scadenza dell’erogazione del salario (capita sempre, ogni mese), ci ripete la cantilena secondo la quale, loro pagano in ritardo perché i comuni non rispettano le scadenze e gli impegni stabiliti.

Noi sappiamo che i comuni versano mensilmente, e proprio per non assistere più a questo teatrino, dove ad essere penalizzati sono solo i lavoratori, pensiamo sia doveroso che i sindaci dei comuni interessati chiariscano come stanno realmente le cose, non fosse altro,  per non far passare le amministrazioni comunali come le sole responsabili del mancato pagamento del salario dei lavoratori.

Uno scaricabarile che è diventato allarmante da parte dei vertici della Presila, che probabilmente non hanno preoccupazione, nell’ambito del proprio nucleo familiare di come pagare le bollette della luce o onorare gli impegni bancari mensili. Non lo sappiamo e non vogliamo saperlo.

Quello che sappiamo con certezza è che tanti lavoratori, che percepiscono con ritardo di settimane lo stipendio, molte volte non hanno potuto pagare ne la bolletta della luce e né onorare gli impegni bancari. Per quanto ci riguarda il tempo è scaduto. Oltre agli stipendi, infatti, tanti sono i problemi che in questi mesi abbiamo denunciato e sui quali l’azienda continua a non dare risposte. Lo sappia il dottore Gagliardi, amministratore delegato della società: gli accordi che si sottoscrivono con il sindacato si rispettano, a partire da quello sull’EGR, che prevedeva l’erogazione del 50% entro il mese di Marzo e il saldo entro Giugno.

Un impegno disatteso dall’azienda che probabilmente pensa di fare i suoi porci comodi, a discapito dei lavoratori che continuano a lavorare senza tirarsi mai indietro e sopperendo alle tante inefficienze aziendali.

Lo sappia il dottore Gagliardi, che da parte sua non regge più nemmeno dire che si è ereditata una situazione disastrosa  per cui c’è bisogno di un po’ di tempo per mettersi sulla strada giusta, se poi non si è capaci di mantenere corrette relazioni sindacali e di far fare il salto di qualità ad un’azienda, che continua a navigare a vista, con approssimazione e con tanta arroganza.

Lo sappia il dottore Gagliardi, che questo sindacato sta verificando, inoltre, la veridicità di alcune voci, secondo le quali, ad alcuni lavoratori sono stati corrisposti gli stipendi e ad altri no; una sorta di selezione, figli e figliastri, degna non di una azienda, ma di una bottega di paese.

Ci auguriamo che in queste ore prevalga il buon senso, che si inizi concretamente a dare quelle risposte che facciano percepire un cambiamento di rotta, se non si vuole aprire una stagione conflittuale e di mobilitazione, sulla quale sarà l’azienda ad assumersi la responsabilità per averla provocata e per non aver prodotto niente per fermarla.

Pietro Rossi            

Esecutivo provinciale USB