Riaprire la fase dibattimentale ed effettuare una nuova perizia: è questa la richiesta avanzata dal sostituto procuratore generale Salvatore Curcio alla Corte d’appello di Catanzaro davanti alla quale è iniziato il processo di secondo grado sulla morte di alcuni lavoratori dell’ex stabilimento tessile Marlane di Praia a Mare (Cosenza).
In primo grado, il 19 dicembre 2014, i giudici del Tribunale di Paola avevano assolto tutti e 11 gli imputati tra ex responsabili e dirigenti dello stabilimento, accusati, a vario titolo, di omicidio colposo per la morte di lavoratori dello stabilimento e di disastro ambientale. Tra gli imputati Pietro Marzotto.
La Procura aveva chiesto condanne da 3 a 10 anni. Il magistrato, condividendo l’appello presentato dalla Procura di Paola, ha chiesto una nuova consulenza invitando la corte a nominare un chimico nel pool di periti.
La decisione sarà resa nota alla prossima udienza fissata per il 12 ottobre.
Secondo l’originaria accusa, nel corso dell’attività dello stabilimento si sarebbero ammalate circa 159 persone tra dipendenti e familiari dei lavoratori, novantaquattro dei quali sono poi deceduti. A carico dei vertici della fabbrica vennero avanzate le ipotesi di omicidio colposo plurimo, lesioni gravissime e disastro ambientale. Accuse però cadute in primo grado.