Processo “Tela del ragno”: il pm Facciolla chiede 14 ergastoli

Eugenio Facciolla

Il pubblico ministero Eugenio Facciolla ha chiesto l’ergastolo per 14 imputati del processo “Tela del ragno”, in corso di svolgimento nella Corte di Assise di Cosenza. Si tratta dell’operazione contro i presunti capi e gregari del clan Perna-Cicero di Cosenza, Gentile-Africano-Besaldo di Amantea, Scofano-Martello-Rosa-Serpa di Paola, e Carbone di San Lucido Bruzzese. La pubblica accusa ha chiesto la condanna per quasi tutti gli imputati perché – ha detto Facciolla – si tratta di «feroci criminali». Chiesta l’assoluzione per due e un’assoluzione per intervenuta morte del reo.

Il pubblico ministero ha chiesto l’ergastolo per Giovanni Abbruzzese; Paolo Brillantino; Valerio Salvatore Crivello; Gennaro Ditto; Giancarlo Gravina, Giacomino Guido; Giuseppe Lo Piano; Mario Martello; Mario Mazza; Umile Micieli; Fabrizio Poddighe; Livio Serpa; Nella Serpa e Francesco Tundis. Chiesti 12 anni di carcere per i pentiti Vincenzo Dedato e 12 Ulisse Serpa; chiesti 15 anni invece per il collaboratore Giuliano Serpa. Chiesta l’assoluzione per Tommaso Gentile e Mario Matera.

Secondo l’impianto accusatorio gli imputati sono accusati dei delitti di Salvatore Imbroinise; Luigi Sicoli; Pietro Serpa; Luciano Martello; Rolando Siciliano; Carmine Chianello e Giovanni Serpa.
Il pubblico ministero ha analizzato uno per uno gli omicidi, a cui ha dedicato diverse ore di discussione rileggendo le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia – vecchi e nuovi –, alla luce delle attività investigative condotte da polizia e carabinieri sulla costa tirrenica cosentina.

Fondamentali per l’impianto accusatorio anche le dichiarazioni del pentito Giuliano Serpa e poi di nuovi collaboratori come Daniele Lamanna.