Pronto soccorso di Paola, la stampa di regime e il “miracolo” che non c’è

Qualche giorno addietro, la stampa di regime ha dato ampio risalto ad un episodio avvenuto presso il pronto soccorso dell’ospedale di Paola, gridando al miracolo!

Il fatto. Un giovane extracomunitario, trovato dal 118 in stato di incoscienza, viene immediatamente portato presso il Pronto soccorso di Paola.

I medici si sono attivati ed hanno ritenuto che si trattasse di arresto cardiaco, senza però che ciò fosse dimostrato da indagini strumentali (ECG; elettrocardiogramma per chi non è pratico).

Viene chiesta consulenza rianimatoria ed il medico di guardia, “per pura caparbietà”, vista la giovane età del paziente (30 anni), si attiva con le manovre rianimatorie compresa una puntura intra cardiaca di atropina non prevista da alcun protocollo.

A questo punto, il paziente veniva trasferito in Rianimazione senza che allo stesso venisse fatta una diagnosi visto che, per come scritto sopra, nè avevano fatto un elettrocardiogramma e neanche una Tac encefalo, anche in considerazione che il giovane paziente, tre giorni prima. era già stato in Pronto soccorso a Paola per forte cefalea e non era stata praticata l’indispensabile Tac.

La sfortuna ha perseguitato continuamente il povero giovane visto che nei giorni precedenti si era anche recato dai medici di famiglia associati i quali lo avevano curato per faringite! Quando finalmente gli veniva effettuata la Tac, si scopriva una emorragia massiva sub aracnoidea che non consentiva alcun intervento neurochirurgico.

Pertanto, il “miracolo” non è avvenuto in quanto il povero giovane paziente non è vivo e vegeto, ma solo vegeto…