Le vicende della Regina e del principe consorte di San Giovanni in Fiore e adesso anche della Provincia di Cosenza stanno diventando ormai meglio di una telenovela. Ricapitolando: Rosaria la Regina ha nominato il suo staff di presidenza, che sarà capeggiato dal principe consorte Marco della (brutta) razza degli Ambrogio e vede come componenti la storica segretaria di Mario Occhiuto, al secolo Emanuela Gagliardi e la compagna del fratello della Regina, in pratica la cognata o la “canata” se preferite, al secolo Annalisa Marincola. Ormai non si scandalizza più nessuno e non si va oltre il solito chiacchiericcio da bar, anche perché non c’è nessuno che possa scagliare la prima pietra, al netto di qualche giullare della cricca che rappresenta a fatica se stesso e non riesce a vedere la trave “incarnata” che ha nell’occhio e dentro il “gabinetto” e visto che ci siamo pure negli assessorati.
Ma la serenità di casa Succurro è tormentata dagli affari di giustizia. Come se non bastassero tutti i casini apparati alla meno peggio dai fidi Potestio e Cozzolino per le spregiudicate pratiche di San Giovanni in Fiore, adesso pare che si sia messo le corna anche il noto Vittorio Pecoraro, figlio di Carlo, mancato candidato alla segreteria provinciale del Pd ma più che mai in corsa per il ruolo di dirigente del Pnrr alla Provincia, avendo presentato regolare domanda per partecipare a un concorso, che però s’è arenato per volontà della coppia regale, che evidentemente sostiene un altro candidato, al momento sconosciuto.
E allora Pecoraro che ti fa? Pare che abbia presentato una richiesta di accesso agli atti e conseguente esposto alla magistratura per i nuovi avvisi di selezione della Provincia di Cosenza per verificare chi sono i campioni che partecipano al concorso, creando ovviamente molto nervosismo nel gruppo Occhiuto-Succurro che non si aspettava questa mossa proprio da lui, fino all’altro giorno sostenitore a spada tratta del “sistema”. Urge dunque un nuovo intervento sul porto delle nebbie che non parta però dal solito Cozzolino, che ormai l’hanno sgamato pure le guardie giurate che stanno all’ingresso.
Per una migliore comprensione dei fatti. Nel mese di novembre 2021, la Provincia pubblica un bando per la ricerca di un dirigente ad alta specializzazione ai sensi dell’art. 110 comma 2 del TUEL 267/2000 smi. La selezione dura due mesi e su circa 15 partecipanti, vi sono tanti nomi conosciuti. In particolare, superano l’esame orale, l’ex consigliere regionale Domenico Talarico, l’ex dirigente regionale Giovanni Soda e Vittorio Pecoraro (figlio di Carlo, ex ingegnere capo del Comune di Cosenza), funzionario del Ministero dello Sviluppo economico, a noi lungamente noti per le loro “prodezze” (Talarico è stato finanche condannato a restituire i soldi rubati alla Regione nell’ambito del processo Rimborsopoli…) e anche perché storicamente di area di centrosinistra sezione “comunisti col culo degli altri”.
Per l’art. 110 il Presidente della Provincia può scegliere chi nominare fra gli idonei con discrezionalità. Tuttavia, l’uscente Presidente della Provincia Franco Iacucci (arrassusia) che aveva indetto la selezione, non si sa per quale motivo non firma il decreto di nomina e si dimette per accettare il seggio in Consiglio regionale. Non firma nemmeno il suo vice facente funzioni Nociti (poi trombato alle ultime elezioni) che si narra fosse contrariato dal nominare uno dei tre contendenti, forse perché tutti non allineati politicamente su una sua riconferma e al contrario sostenitori pubblici di altri schemi.
Con la vittoria del centrodestra e l’insediamento della Presidente-Regina Rosaria Succurro (porcaria oltre che arrassusia) arriva dunque la sorpresa finale e il bando viene revocato e ripubblicato da capo, si narra al fine di orientare a destra (ammesso che ci possa essere differenza con la “sinistra”…) l’indirizzo della nuova programmazione europea e superare i precedenti partecipanti, con una nuova ondata di assunzioni dirette.
La domanda risulta dunque spontanea: è prassi pubblicare bandi, revocarli e rifarli sulla base dell’orientamento politico dei partecipanti che dovrebbero in realtà essere profili tecnici? Pecoraro, oltre a farsi direttamente questa domanda, adesso è andato per vie legali e qualcuno, in teoria, dovrebbe rispondergli ma visti i tempi che corrono, lo scenario più probabile è il solito insabbiamento.