Il comando provinciale dei vigili del fuoco di Reggio ha tracciato il bilancio della prima, tremenda, giornata di lotta agli incendi estivi. Nella sola giornata di ieri, gli uomini del dirigente Maria Cavaliere, sono stati chiamati a fare fronte a oltre cinquanta roghi che si sono sviluppati su tutto il territorio della città metropolitana che sono divampati in dieci ore.
Sin dal primo mattino i vigili del fuoco, come si legge in una nota stampa diramata dal comando, sono stati impegnati in diversi interventi che hanno interessato per lo più l’area dello stretto. Già da qualche giorno, i vigili del fuoco di Reggio Calabria hanno potenziato il proprio dispositivo di soccorso con due squadre addette ad affrontare interventi di tipo Aib (antincendio boschivo).
A supporto di tali squadre operano anche squadre Dos (direttori operazioni di spegnimento) impegnate a coordinare le squadre di terra e, nel caso di incendi che interessano vaste aree, richiedere e coordinare i mezzi aerei antincendio. Per la particolarità dei numerosi interventi che hanno interessato il territorio provinciale, il dispositivo di soccorso è stato ulteriormente potenziato, con una squadra Aib proveniente dal comando di Vibo Valentia. Inoltre, è stata anticipata la presa di servizio di parte del personale del turno notturno che di norma avviene alle ore 20.00.
Le operazioni di spegnimento degli incendi di bosco, sterpaglie e di interfaccia, vengono gestite in stretta collaborazione con il Cop (centro operativo provinciale) attivato presso la sede di Calabria Verde, a sua volta interfaccia territoriale della Suop (sala operativa unificata permanente) istituita presso la sede della protezione civile regionale di Catanzaro.
Gli interventi rilevanti che maggiormente hanno impegnato i vigili del fuoco hanno interessato la contrada Morloquio e le frazioni Arghillà e Sambatello di Reggio Calabria, nonché il comune di Motta San Giovanni. Questi interventi hanno richiesto l’impiego di 6 squadre di vigili del fuoco, due Dos e 4 mezzi aerei.
Eppure riunioni preventive in Regione erano state decise per organizzare una piena attività di prevenzione. Ma è chiarissimo e sotto gli occhi di tutti il fallimento della Regione Calabria e delle sue tragicomiche strutture, aggravato dall’incapacità di chi adesso “comanda” ovvero il fratello “furbo” del cazzaro di Cosenza. Perché il pesce puzza sempre dalla testa.
A guardare la situazione, dopo poche ore dall’inizio del solstizio d’estate, c’è da dubitare che il grave crimine possa essere debellato. E il parassita che sta alla Regione fa dirette Facebook senza nessun senso…