I dati certi ci dicono che:
- per iscrivere la squadra al prossimo campionato occorre saldare pendenze per circa 3 milioni (forse anche di meno)
- il debito complessivo si pone intorno ai 20 milioni (per difetto), dei quali circa 12 con l’erario e nel quale sono, ovviamente, compresi i 3 milioni di cui sopra
- Il bilancio dovrà essere approvato entro il 31 maggio
E’ in piedi da mesi una trattativa serrata (ancorché più volte negata da Gallo nonostante le conferme giornalistiche provenienti da più parti) per la cessione del club, per come confermato di recente anche da avvocato di Gallo e, precedentemente, detto da Fabio De Lillo ai tifosi amaranto nella surreale notte di Brescia ( “Stiamo vendendo, stiamo vendendo!”); questa trattativa era già in uno stadio avanzato all’alba del 5 maggio, quando i militari dei baschi verdi si sino presentati da Luca Gallo e presso le sue aziende.
Il quadro, messo così, pare rassicurante, ma il tempo scorre inesorabile e – ad oggi – quello residuo è appena sufficiente per tentare di portare in porto operazione di salvataggio.
Lo stallo è evidentissimo e si traduce in un rallentamento (quando non immobilismo) che potrebbe essere fatale.
Da un lato, le procedure di rimozione Amministratore Unico (si badi bene, della Club Amaranto, in primis) sono farraginose sia per ragioni tecniche che per motivazioni da addurre. Procedure che ci risultano avviate ma non ancora concluse e, a questo punto, non più differibili per non rischiare il tracollo finale. Dunque mentre scriviamo, il pallino del gioco lo ha ancora Luca Gallo.
Dall’altro lato da ambienti vicini a Gallo filtra la volontà del numero uno amaranto di voler concludere lui la trattativa avviata e, con essa, la procedura di iscrizione del club al prossimo torneo di serie B
. Gallo questa operazione vorrebbe provare ad ultimarla in prima persona ove venisse accolta la sua istanza di riesame avverso la detenzione domiciliari, oppure attraverso persona da lui delegata o, ancora, da lui stesso dietro autorizzazione specifica del Gip (giova ricordare, infatti, che Gallo non è interdetto nelle sue prerogative personali che può ben esercitare – ad oggi – nell’ambito dei limiti derivanti dalla detenzione domiciliare o nell’alveo di autorizzazioni specifiche legittimamente richiedibili al Gip).
In buona sostanza il bivio è sempre lo stesso: o l’Autorità Giudiziaria romana mette Gallo fuori gioco dall’amministrazione della Reggina 1914 e, prima ancora della Club Amaranto (sua dante causa) e prende in mano il pallino mettendosi a sedere con i potenziali acquirenti (magari esplorando anche altre vie) che potrebbero anche intervenire subito con delle sponsorizzazioni per tamponare la prima urgenza, quella relativa all’iscrizione e poi provvedere al passaggio di mano del club, con più calma, oppure, se nessun provvedimento in tal senso sarà adottato, si lascia Gallo fruitore delle sue prerogative e lo si lascia libero di provare a non passare alla storia come colui il quale ha “ucciso” la Reggina.
In un senso o nell’altro qualcosa deve accadere in fretta, anche perchè, particolare non trascurabile, chiunque siano i nuovi potenziali acquirenti, nessuno prenderebbe un club in questo stato senza che prima sia stato approvato il bilancio sul quale – evidentemente – nessun subentrante vuole responsabilità contabili rispetto a vicende e dinamiche che non conosce.
E, dunque, la domanda finale è: trattandosi di socio unico e di Amministratore Unico (che, ad oggi confluiscono nella medesima persona di riferimento, Luca Gallo, per due aziende, la controllata e la controllante, non sequestrate) chi presenta e poi approva il bilancio?
La risposta, ad oggi, è Luca Gallo per la prima parte della domanda e Luca Gallo per la seconda. Fonte: TuttoReggina